Un libro nero sulle scuole teramane. Ad annunciare la realizzazione di un dossier con tutte le carenze rilevate sui plessi comunali sono i componenti del comitato "Io sto con i bimbi", arrivato già a 300 adesioni, e formato dai genitori dei bambini che frequentano asili nido e scuole dell'infanzia. Oggi alle 16 è previsto un incontro tra una delegazione del comitato e il sindaco Maurizio Brucchi, che sarà incentrato soprattutto sulla questione, ancora calda, del caro mensa e scuolabus. In sostanza il primo cittadino ha promesso alle mamme, che hanno organizzato due clamorose proteste, che verrà aggiunta una fascia intermedia di reddito Isee, fino a 17.600 euro, a cui verrà applicato un aumento di 30 centesimi anziché 80.
Fino ad oggi le mamme del comitato hanno scelto la strada del dialogo, rinunciando a partecipare alla trasmissione Ballarò «le passerelle nazionali non ci interessano - scrivono in una nota ufficiale - vogliamo risolvere i problemi e non farci pubblicità». Una posizione chiara, così come sono chiare le richieste avanzate dal comitato nel documento che è stato letto anche in Consiglio comunale: le mamme non si accontentano infatti di quanto promesso dal sindaco, ma chiedono l'introduzione di più fasce di reddito con aumenti differenziati. Resta ancora da verificare, inoltre, se sarà possibile rendere effettiva la proposta del sindaco già a partire da novembre: tutto dipenderà dalla deroga all'approvazione del Bilancio che il Governo centrale potrebbe concedere, in caso contrario le riduzioni potranno essere applicate solo a partire dal prossimo anno.
Brucchi ha comunque rassicurato in merito alla copertura finanziaria dell'operazione, che, se dovesse essere applicata da subito, costerà dai 10 mila ai 20 mila euro fino a dicembre. Ma intanto la situazione non appare certo rosea per il Comune: la relazione tecnica della dirigente Adele Ferretti in merito ai costi dei servizi a domanda individuale, in cui rientrano anche asili nido, mense e scuolabus parla chiaro: viene sollecitato infatti «l'avvio urgente di attività dirette al contenimento drastico e sostanziale dei costi in tutti i servizi, atteso che le tariffe deliberate dall'amministrazione sono nettamente insufficienti». Per gli asili nido, in particolare, si sottolinea come le tariffe pagate dall'utenza coprano solo il 15% dei costi reali: a carico del bilancio comunale, al netto delle tariffe, restano, secondo la relazione, circa 3 milioni di euro: «Dato- scrive la dirigente- che deve obbligatoriamente portare ad una riflessione circa la sostenibilità, nel prossimo futuro, di tale livello di spesa». Toccherà dunque alla parte politica trovare una soluzione accettabile, affinché il problema non riesploda il prossimo anno, tra le legittime richieste dei genitori e le necessità di risparmio su tutti fronti imposte dalla spending review.