PESCARA Oggi, a Pescara, è il d-day della Tasi. È il giorno in cui scade il termine per il pagamento, senza incorrere in sanzioni, della prima rata della nuova tassa sui servizi indivisibili (polizia urbana, pubblica illuminazione, manutenzione della strade, protezione civile, verde). Dal Comune è arrivato un appello alla cittadinanza a mettersi in regola con il pagamento. Ma il rischio evasione è davvero alto. L’amministrazione comunale spera che si fermi al 5 per cento. Alcuni esperti, invece, ipotizzano almeno un 10 per cento. Ciò significa che un contribuente su 10 non farà il proprio dovere. Intanto, il Codacons lancia l’allarme: molti cittadini hanno registrato forti difficoltà con i calcoli. Appello del Comune. Ieri, alla vigilia della scadenza del pagamento della nuova tassa, l’assessore ai tributi Bruna Sammassimo ha lanciato un ultimo appello ai contribuenti, affinché si mettano tutti in regola. «Confidiamo nella partecipazione che la città ha sempre onorato nei momenti difficili», ha detto la Sammassimo, «in un periodo critico, come quello attuale, sappiamo che per i cittadini rappresenta uno sforzo, ma contiamo nel senso civico sempre manifestato dai pescaresi, anche in questi giorni, considerato dai contatti avuti presso gli uffici, che si sono messi a completa disposizione della cittadinanza, sia rispondendo a tutte le richieste di informazioni via telefono, mail e di persona, sia attraverso la redazione di una brochure informativa in distribuzione alle Poste, Comune e sportelli Soget». Tante le richieste di aiuto arrivate anche ai Caf e all’ufficio Tributi (nelle foto di Giampiero Lattanzio). L’assessore ha poi ricordato che ci sono gli uffici a disposizione dei cittadini che dovessero avere ancora bisogno di informazioni. Gli uffici possono essere contattati via mail, all’indirizzo tasi@comune.pescara.it, o per telefono, al numero 085/4283800. Rischio evasione. Quanti sono i cittadini che sono riusciti a districarsi nei meandri della nuova tassa e quanti sono quelli in grado di poter pagare, nonostante la grave crisi economica? È questa la domanda che si stanno ponendo in queste ore gli uffici dell’ente. In sostanza, a che percentuale si attesterà l’evasione alla primo appuntamento con il pagamento della Tasi? Fonti dell’amministrazione sperano in una cifra molto contenuta, addirittura più bassa del 5 per cento. Ma, a detta di alcuni esperti, si tratta di una previsione molto ottimista, considerando che la percentuale di evasione dell’Imu si attestava in passato sul 7 per cento. Così, c’è chi sostiene che il 10 per cento di evasione sia credibile. Se quest’ultima cifra fosse confermata, il Comune, su un incasso previsto di 10,4 milioni di euro, perderebbe un gettito di 1,4 milioni circa. Ma queste sono solo ipotesi, il dato vero su quanti avranno pagato arriverà, probabilmente, a novembre, dopo che l’ente avrà raccolto gli introiti derivanti dai versamenti alle Poste e quelli nelle banche effettuati con i modelli F24. Gli allarmi delle associazioni. «A 24 ore dalla scadenza prevista per il pagamento della Tasi, sono ancora migliaia i cittadini in difficoltà che non sanno se e quanto pagare a titolo di tassa sui servizi indivisibili». È la denuncia partita ieri a livello nazionale dal Codacons, alla vigilia della scadenza dei pagamenti. «La Tasi», ha proseguito l’associazione dei consumatori, «si conferma un vero e proprio scandalo, simbolo delle incapacità dell’amministrazione pubblica. Una tassa che crea disparità tra i cittadini e danneggia a tal punto le famiglie a reddito medio-basso». Un altro appello è arrivato dalla Cgia, la confederazione degli artigiani di Mestre, che ha invitato i sindaci a non sanzionare errori nella compilazione dei bollettini per la Tasi. Infine, dalla Fondazione nazionale dei commercialisti è giunta la richiesta di sospendere il pagamento della Tasi per gli immobili compresi in un fallimento o in una liquidazione coatta, per il periodo di durata dell’intera procedura concorsuale.