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Data: 17/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tfr in busta paga da marzo tassato ad aliquota ordinaria

ROMA Dopo le incertezze della vigilia, la misura con la quale il governo punta a trasferire in busta paga il Tfr dei lavoratori, ha trovato posto nella legge di stabilità. La bozza del provvedimento prevede che, materialmente, l’erogazione del trattamento di fine rapporto nel cedolino dei lavoratori che volontariamente chiederanno alle proprie aziende il versamento, scatterà da marzo del prossimo anno. Restano invece esclusi dalla possibilità di avere in busta paga il Tfr, i lavoratori pubblici, i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo. Tutti gli altri lavoratori dipendenti potranno invece chiedere il trasferimento delle somme, ma a condizione di lavorare da almeno 6 mesi. Altra novità di rilievo dell’operazione è il regime fiscale. Il governo, alla fine, ha scelto per la tassazione marginale. Significa che il Tfr nelle buste paga sarà sottoposto allo stesso prelievo del reddito del lavoratore e non al regime agevolato di cui attualmente gode. Intervistato da Radio Anch’io, ieri il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha spiegato che le misure che riguardano il Tfr costituiscono «una possibilità in più. È una facoltà assolutamente volontaria, non obbligatoria», ha aggiunto il ministro. «Questo», ha detto ancora, «potrebbe generare carenza di liquidità su alcune imprese e per questo abbiamo previsto che il sistema bancario compensi, a un costo molto favorevole, la liquidità che potrebbe venire a mancare». Giudizio positivo anche dal mondo bancario. L’Abi, che già ne aveva discusso al comitato esecutivo, per voce del presidente Antonio Patuelli, si è detta «soddisfatta» per le misure su Irap e Tfr. «Riservandomi di leggere l'articolato quando la legge sarà pubblicata», ha detto Patuelli, «per ora debbo dare una valutazione di positività su tre aspetti, in particolare: cittadini e imprese non subiscono un ulteriore aggravio della pressione fiscale. Si tratta di una scelta in controtendenza con le leggi di stabilità degli ultimi anni».
GLI IMPATTI
Secondo i calcoli dei consulenti del lavoro, con la tassazione ordinaria decisa dal governo, l’anticipo del Tfr in busta paga sarà conveniente per i lavoratori con un reddito fino a 15.000 euro mentre subiranno un aggravio fiscale quelli al di sopra di questa soglia, con un aumento annuale di tasse che, per chi ha 90.000 euro di reddito, arriva a 569 euro l’anno (1.895 euro in meno per il periodo marzo 2015-giugno 2018).

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