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Pescara, 24/11/2024
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Data: 18/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Legge di stabilità 2014 - Partecipate, taglio entro il 2015. Il personale andrà in mobilità. Le amministrazioni devono presentare i propri piani entro il 31 marzo prossimo. I dipendenti in esubero potranno essere trasferiti anche fuori Regione

ROMA L’obiettivo è sempre lo stesso: disboscare la giungla delle società partecipate locali, come l’ha definita lo stesso Carlo Cottarelli. Se ne è parlato moltissimo, nei mesi scorsi, e la legge di Stabilità doveva rappresentare il punto di arrivo e la sintesi di questo lavoro. In effetti, al tema è dedicato un articolo del disegno di legge di Stabilità che ancora non ha trovato la sua versione definitiva. Ma le misure per quanto ispirate ad alcuni dei criteri emersi proprio nel lavoro di spending review, rinviano a piani che le Regioni e gli enti locali dovranno presentare entro il prossimo 31 marzo. Alla fine del 2015 è fissato il termine per l’effettiva riduzione delle società. Resta quindi da verificare quale sarà l’impegno effettivo degli interessati, e la capacità del governo di spingerli su questa strada. Inoltre le novità normative andranno coordinate con quelle inserite in altri provvedimenti, compreso il disegno di legge di riforma della Pubblica amministrazione all’esame del Parlamento.
LE STRUTTURE COINVOLTE
Il progetto non riguarda solo Regioni, Comuni e Province ma anche le Camere di Commercio, le università e le autorità portuali. Le linee guida indicate nel testo sono quattro: eliminazione delle società e delle partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe a quelle di altre o di enti pubblici strumentali (ossia sono sostanzialmente doppioni), aggregazione di società di servizi pubblici locali a rilevanza economica, contenimento dei costi di funzionamento, da perseguire con la riorganizzazione di organi e strutture e con il taglio delle relative rimunerazioni.
GLI STRUMENTI
Sono poi previsti alcuni strumenti che dovrebbero agevolare l’opera di razionalizzazione. Dal punto di vista giuridico viene stabilito che i provvedimenti di scioglimento, liquidazione o dismissione, nel caso in cui le società in questione siano state costituite (o le partecipazioni acquistate) perché una legge lo prevedeva, siano regolate solo dal codice civile: insomma non ci sarà bisogno di una nuova legge per cancellare la precedente. Un altro capitolo importante è quello relativo alla gestione del personale: è previsto il ricorso alla mobilità, anche senza il consenso del lavoratore, che può concretizzarsi in un trasferimento oltre i confini della Regione. Più precisamente, vengono richiamate alcune norme già introdotte con la legge di Stabilità dello scorso anno relative alla gestione degli esuberi, la cui applicazione era sostanzialmente subordinata ad accordi tra diverse società partecipate. In questo contesto, gli esuberi scatterebbero anche nel caso in cui l’incidenza della spesa per personale sia pari o superiore al 50 per cento della spesa corrente complessiva. I piani messi a punto da Regioni ed enti locali entro il mese di marzo, corredati di relazione tecnica, dovranno essere comunicati alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. Dopo un anno, ossia entro il 31 marzo 2016, agli stessi magistrati contabili dovrà essere inviata una relazione con i risultati raggiunti in termini di razionalizzazione e - auspicabilmente - di risparmio

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