MONTESILVANO Com’era nell’aria, il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno ha ritirato ieri le dimissioni e torna dunque alla guida della città. Nella conferenza stampa ha letto un comunicato chiarificatore, ricordando come il percorso di risanamento di Montesilvano rappresenti un obiettivo prioritario, per il quale occorrerà impegnarsi seriamente. Maragno si era dimesso dopo lo strappo dei cinque rappresentanti di Forza Italia, lo scorso 30 settembre. «Oggi, acclarata la critica situazione debitoria del nostro Comune - ha spiegato - e dopo aver approvato a larga maggioranza il bilancio, dobbiamo affrontare di petto le criticità perché è ancora concreto il rischio del dissesto finanziario del Comune. Siamo giunti al momento delle azioni, non a quello delle parole ed i cittadini chiedono persone in grado di assumersi le proprie responsabilità nei momenti di difficoltà».
Perché è tornato sui suoi passi? «Perché ho incontrato tanta gente che mi ha chiesto di farlo per il bene della città. Ed io che ho giurato fedeltà allo Stato, quel giuramento non posso tradirlo nè ora, nè mai» ha risposto Maragno. Poi ha evidenziato che sarà difficile amministrare in momenti come questi, quando ci si trova di fronte allo sforamento del patto di stabilità per oltre 11 milioni di euro al 30 giugno. Con problemi così pesanti non è il caso di ricercare visibilità personale a scapito degli interessi della comunità. Ha accennato poi al progetto di allargare la giunta dagli attuali 5 assessori a 7, per una più razionale attribuzione delle deleghe. Al momento in consiglio il sindaco viene appoggiato, oltre che dalla maggioranza, anche da Enea D'Alonzo (Abruzzo civico), Gabriele Di Stefano (Pd) e dai tre esponenti di Movimento 5 stelle. E gli ex dissidenti? «Rimarremo coerenti con il programma e vigileremo perché venga rispettato» risponde secco Aliano.