L’AQUILA - Nessun euro nella legge di Stabilità per L'Aquila, parola che, come scrive il sindaco Massimo Cialente, "non compare neanche in riferimento al maestoso uccello".
Nella manovra, varata dal Consiglio dei ministri, nessuno stanziamento sarebbe stato previsto per la ricostruzione del comune capoluogo e del cratere, stando almeno alla bozza che circola in questi giorni.
"Posso dire ufficialmente che siamo stati letteralmente abbandonati a noi stessi. Soli, di fronte alla disperazione di tanti cittadini allo stremo, soli di fronte al dramma di giovani", scrive il primo cittadino sul social, che si rivolge ai parlamentari abruzzesi chiedendo "di far svolgere dal centro studi della Camera o del Senato (quello che può far prima) una comparazione tra la legislazione e gli atti e le regole e le Opcm, e le varie strutture tipo uffici speciali o strutture tecniche di missione ecc, e soprattutto i finanziamenti effettivi previsti ed erogati per il sisma aquilano, quello emiliano, quello umbro e quello del Friuli. I costi della ricostruzione ce lo devono. Il primo studio è comparare Abruzzo ed Emilia. Perché l'Abruzzo così commissariato?".
Sul tema interviene anche vicepresidente regionale di Forza Italia e capogruppo in Comune Guido Quintino Liris, che denuncia: "È ufficiale: il governo non tiene in minima considerazione il nostro territorio, scegliendo di lasciarlo morire. Si sta consumando un omicidio lento, silenzioso, disumano".
"L'Italia ha dimenticato i suoi figli aquilani - scrive in una nota - oggi, stando così le cose, per noi il futuro è una buia incognita. È facilmente comprensibile, a questo punto, la mancata presenza di Renzi: che cosa dovrebbe venire a fare? A consolare dei poveri sfortunati colpiti dalla sventura di un evento sismico? Molto meglio andare in Emilia, molto meglio accontentare il 'compagno‘ Vasco Errani, molto meglio sorridere ed abbracciare la Merkel, molto meglio fare sfilate finte e artificiose per l'Italia".
"Qualcuno in passato parlava dell'Aquila come di un set cinematografico: mai come oggi sono d'accordo, si sta girando un film dell'orrore, le cui vittime sono i cittadini e le cittadine aquilane, del cratere, le associazioni di categoria, le forze produttive superstiti, le famiglie e i giovani rimasti dopo il sisma, animati e sostenuti solo da una sana fiducia e incosciente speranza nella rinascita del territorio".
"Renzi arriverà? - si chiede Liris - Da più di due anni e mezzo viene invitato: è andato ovunque, in Italia e nel mondo. Mai un momento per la nostra città. Caro sindaco Cialente, cari Aquilani, consentiremo di qui in avanti passerelle di rappresentanti del Governo solo successivamente allo stanziamento di fondi certi e consistenti".
"Dove sono i parlamentari abruzzesi di maggioranza? Cosa pensano? Cosa dicono?" conclude Liris "In quasi 40 miliardi di euro, neanche un euro o una citazione per L'Aquila; vengono stanziati 187 milioni in più per l'accoglienza dei rifugiati, 850 milioni in più per missioni all'esetero.... Vergognoso, nulla per i propri figli. Questo non è il mio Governo, questa non è la mia Italia!", conclude.
LA NOTA DI CIALENTE
Alla camera, in Commissione Ambiente, è stato approvato l'emendamento al decreto "Sblocca Italia" relativo al cratere. Ringrazio Giovanni Legnini che lo aveva predisposto, e l'on. Antonio Castricone, che si è speso con impegno, generosità e sensibile solidarietà .Un ringraziamento particolare a un grande servitore dello Stato, l'Ing. Aldo Mancurti.
È stato un raro privilegio lavorare con lui, una delle poche testimonianze, ormai sempre più rare, di italiani che sino in fondo, in scienza e coscienza, si spendono per questa Italia alla deriva. Ma l'emendamento, dopo le forche caudine della Ragioneria e del governo, è assolutamente inadeguato.
Ormai, anche alla luce del fatto che la parola L'Aquila non compare nella legge di stabilità neanche in riferimento al maestoso uccello, a fronte della governance cancellata in 1 mese, alla famosa filiera, invincibile armata, spappolatasi come neve al sole, posso dire ufficialmente che siamo stati letteralmente abbandonati a noi stessi.
Soli, di fronte alla disperazione di tanti cittadini allo stremo, soli di fronte al dramma di giovani che vagano fra le macerie o periferie senza riferimento, soli di fronte ad istituzioni che ogni giorno ci mettono alla prova o bacchettano o pretendono miracoli.
La prossima settimana sarà una settimana di profonda riflessione con le forze politiche regionali, provinciali , comunali, ma soprattutto con i con i cittadini. In questo difficilissimo fine settimana cercherò di raccogliere le idee. Sento su di me una terribile responsabilità. Forse io merito una prova così drammatica, ma questi poveri aquilani del cratere che hanno mai fatto per essere trattati così?
Chiedo però ufficialmente ai parlamentari abruzzesi di far svolgere dal centro studi della camera o del senato (quello che può far prima) una comparazione tra la legislazione e gli atti e le regole e le Opcm, e le varie strutture tipo uffici speciali o strutture tecniche di missione ecc. ecc. e soprattutto i finanziamenti effettivi previsti ed erogati per il sisma aquilano, quello emiliano, quello umbro e quello del Friuli. I costi della ricostruzione Ce lo devono. il primo studio è comparare Abruzzo ed Emilia.
Perché l'Abruzzo così commissariato? C'è da guidare e controllare un popolo strano, o qualcosa di quanto successo non deve uscire fuori? Condivido la proposta di una commissione di indagine su tutto quanto accaduto dal 30 marzo 2009, e su tutti i protagonisti, a cominciare dal Comune dell'Aquila e da me. La relazione del Centro studi sarà un ottimo punto di partenza. Stefania, Antonio, mi appello a voi.