CHIETI Ore 13 di venerdì 10 ottobre: la giunta Di Giuseppantonio vota la sua ultima delibera prima di dare l’addio alla Provincia. E manda a casa 32 dipendenti storici. Pensionamenti di massa e in deroga alla legge Fornero. Pezzi da 90, dirigenti e funzionari dell’ente, personaggi come Rodolfo Rispoli e il fratello maggiore Andrea Restituto, o Antonio Di Chiacchio e Giovanni Trovato, insieme a semplici impiegati e capocantonieri, si ritrovano nella cassetta della posta un avviso di risoluzione del rapporto di lavoro a partire dal 31 dicembre 2014. Qualcuno però non ci sta. Sarebbero dieci i prepensionati che hanno già fatto pervenire all’ente, per raccomandata, la propria “non acquiescenza alla procedura attivata”. Ma non è più una patata bollente per l’ex giunta. Toccherà al neo presidente, Mario Pupillo, che eredita un ente in predissesto e con ampi spazi che resteranno vuoti (a che gli servirà una sala consigliare così grande per 12 consiglieri?), affrontare i probabili contenziosi. Anche se la delibera, l’ultima targata Di Giuseppantonio, sembra blindata. E’ già pubblicata sul sito della Provincia. Ed ha come premessa indiscutibile che la Corte dei Conti ha ordinato all’ente di «adottare le necessarie misure correttive onde ricondurre i valori contabili entro i limiti indicati nel piano di riequilibrio finanziario decennale». Un aut aut che la Provincia, anzi l’ex Provincia, ha pensato di attuare «riducendo la spesa corrente, di cui quella del personale è certamente una voce importante». Così, ripescando una norma antecedente e quindi in deroga alla legge Fornero, e dopo aver individuato i dipendenti con i requisiti anagrafici e contributivi giusti, ha fatto scattare la scure dei prepensionamenti. E’ un taglio netto di un milione e 326mila euro l’anno. Oltre che una strada obbligata, si legge nell’ultima decisione dell’ex giunta. Ma resta un “piccolo” neo, quello della scelta unilaterale senza che, si legge negli atti, sia «mai stata effettuata la ricognizione in ordine all’eventuale volontà dei medesimi». PARLA RISPOLI. Quando per la prima volta entrò in provincia era il 1974. Il superdirigente, Rodolfo Rispoli, 61 anni, saluta (con un velo d’amarezza) l’ente in cui ha lavorato per 40 anni con una dichiarazione al Centro: «Sono contento di andare in pensione ma non gradisco di esserci mandato», e aggiunge: «mentre da un lato si sostiene che ci sono condizioni finanziarie precarie, dall’altro lato non c’è stata alcuna decisione ai fini della dichiarazione del dissesto». CHI SONO I 32? Agostino Antonelli, istruttore amministrativo, Franco Antonelli, agente stradale, Tommaso Battistella, istruttore amministrativo, Ulisse Cipriani, istruttore direttivo, Claudio Cupaiolo, istruttore direttivo, Maurizio D'Andreamatteo, istruttore direttivo, Gabriella Di Carlo, funzionario, Antonio Di Chiacchio, funzionario urbanista, Mario Di Domenica, collaboratore professionale, Camilla Di Donato, collaboratore professionale, Domenico Di Nella, istruttore polizia provinciale viabilità, Silvana D'Ippolito, istruttore direttivo, Lucio Massimo Ferrara, capo cantoniere, Carlo Festa, collaboratore professionale, Edoardo Walter Gabrieli, istruttore direttivo, Giuseppe Magnacca, istruttore amministrativo, Onella Assunta Marcolongo, collaboratore professionale, Claudio Menna, funzionario tecnico (ed.-viab.-conc.), Gabriella Mincucci, istruttore direttivo, Filomena Moretta, collaboratore professionale, Venicio Palumbo, operatore amministrativo, Restituto Rispoli, funzionario, Rodolfo Rispoli dirigente, Vincenzo Rucci, funzionario esperto amministrativo, Antonio Salvatore, collaboratore professionale, Anna Silvestri, istruttore amministrativo, Vincenza Tacconelli, istruttore direttivo, Aldobrando Toro, assistente docente, Benigno Travaglini, agente conduttore, Giovanni Troilo, istruttore direttivo, Giovanni Trovato, funzionario, chiude la lista dei 32 Carlo Zappacosta, ormani ex istruttore amministrativo.