CHIETI «Se fossi il leader del centrosinistra oggi farei di tutto per far cadere il centrodestra». Fabrizio Di Stefano avverte il sindaco Umberto Di Primio: le primarie non sono il fine ma il mezzo necessario per ritrovare l’unità nella coalizione. A 24 ore dall’intervista a Mauro Febbo che, in sintesi, ha chiesto a Di Primio di convocare urgentemente il tavolo cittadino del centrodestra per ricompattare le file e trovare l’accordo su un candidato, o una rosa di nomi, che riportino all’unità la coalizione, interviene il leader che spiega perché le primarie debbono essere fatte. E’ una sfida per stoppare in tempo gli avversari che, da qui a poco, potrebbero ritrovarsi a tirare un calcio di rigore a porta vuota. Gli spettri, per il centrodestra, sono due. Il primo è dietro l’angolo: Di Primio, con tutti i trasmigratori che si ritrova in consiglio, potrebbe cadere sul voto per il bilancio, già bocciato dai revisori, condannando la città al commissariamento. Il secondo spettro è la naturale conseguenza del primo: l’onda lunga dei problemi in maggioranza si proietta al 2015, cioè alle prossime elezioni comunale. «C’è un dato oggettivo che mi trova d’accordo con Febbo», afferma Di Stefano, «il dato ci arriva dalle ultime provinciali dove il centrodestra schierava ben 4 candidati di Chieti città: ci saremmo aspettati 21 voti, quelli della maggioranza, invece ne abbiamo racimolati appena 15 ed eletto solo la Di Biase. C’è quindi il rischio reale che la maggioranza non riesca ad approvare il bilancio. Dobbiamo lavorare per avere i numeri sia nell’immediato sia per la prossima primavera. Numeri quindi che non servano solo a tenere in vita di Primio ma che abbiano un effetto nel tempo». Arriviamo quindi al pomo della discordia: le primarie nel centrodestra: «Servono a rincollare la coalizione. Se Di Primio non intende farle, come ha dichiarato, per noi sarà lo stesso. Ma il sindaco deve capire che c’è necessità urgente di un chiarimento. Ci convochi. Sia chiaro», conclude Di Stefano, «ritengo che l’amministrazione Di Primio si avvii al termine con risultati positivi. Ma c’è un fattore chiave di cui dobbiamo tener conto. Secondo Febbo solo le primarie possono riaggregare il centrodestra. Anch’io dico di sì». E la palla passa a Di Primio: tirerà il calcio di rigore nella porta degli avversari o nella sua?