«Madonna che botta, mi ha detto suor Cesira. Pensavamo a uno dei tanti incidenti che si verificano da queste parti poi quando ci siamo avvicinate, abbiamo trovato una donna che chiedeva aiuto e a poca distanza il corpo senza vita della bambina». Sono le sole frasi che ai cronisti è riuscita a dire suor Mirella, da anni responsabile della Casa famiglia «Maria Ferrari» di San Gregorio, lungo la Statale 17, luogo in cui la bambina e disabile di 12 anni era ospite dal 2008, insieme ad altri 17 ragazzi, affidati alla struttura dal Tribunale dell’Aquila, a seguito delle difficoltà di giovani madri o di nuclei familiari. Ed è proprio a pochi metri dall’istituto che ieri pomeriggio si è consumata la tragedia familiare. La bambina è stata travolta da un’auto e sbalzata sull’asfalto mentre stringeva la mano della madre. Per la dodicenne non c’è stato nulla da fare. La madre, 38 anni, di Avezzano, ha riportato gravi lesioni. La sua vita è appesa a un filo. La bambina e la mamma erano appena scese dall’autobus quando sono state travolte lungo la Statale 17. A investire la bambina e sua madre è stato un uomo di 76 anni, R.P., geometra dell’Anas in pensione, alla guida di una Toyota Yaris che procedeva in direzione di Barisciano. Il conducente si è fermato a prestare soccorso. «Stava andando in direzione Pescara quando sono spuntate le due figure. A me ha raccontato di non averle viste affatto anche se è comprensibilmente ancora in stato di choc». Così l’avvocato aquilano, Antonio Valentini, amico e legale di fiducia dell’anziano, originario dell’Aquila. L’avvocato, arrivato sul posto, ha raccontato di aver notato che «l’impatto c’è stato sul lato sinistro dell’auto, sul lato guida, segno che davvero l’attraversamento c’è stato in modo repentino». Da quanto appreso da fonti della polizia Stradale, che si sta occupando dei rilievi, in base a quanto riferito da testimoni l’autobus da cui mamma e figlia erano scese, che andava in direzione Pescara, si era già allontanato. Sulla scorta di quanto ricostruito, l’uomo ha centrato le due quando già quasi avevano sorpassato la linea di mezzeria che divide le due carreggiate della strada.
Sul luogo in eliambulanza sono intervenuti gli operatori del 118 oltre ai vigili del fuoco, una Volante della Questura e gli agenti della polizia stradale, diretti da Antonio Mara, per i rilievi del caso. L’investitore, visibilmente sotto choc, è rimasto a lungo sul luogo dell’incidente, assistito dal personale del 118. Poi l’anziano si è convinto a farsi trasportare al pronto soccorso per essere tenuto in osservazione. Tutte le suore della casa famiglia hanno assistito tra le lacrime alle operazioni di rilevamento dell’incidente e della rimozione della salma, messa a disposizione dell’autorità giudiziaria (il pm è David Mancini) come la stessa auto investitrice. Nella relazione della polizia stradale, che verrà depositata al sostituto procuratore già nella giornata di oggi, è stata anche evidenziata la presenza sul luogo dell’incidente di un segnale di attraversamento pedonale senza strisce a terra. Un particolare di non poca importanza in un tratto tristemente famoso per i gravi incidenti stradali che sono accaduti negli anni.
La donna che lotta per la vita era stata autorizzata il fine settimana a poter prendere la figlia. La donna è madre di altri tre figli minori i quali vivono in altre località. La notizia dell’incidente mortale ha sconvolto alcuni parenti della bambina i quali si sono portati nella casa famiglia. Lì i toni si sarebbero alzati a tal punto che sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra volante. La piccola avrebbe compiuto 12 anni il 19 novembre. Durante il rientro, l’ispettore Mara si è imbattuto in un altro incidente, in prossimità del centro commerciale “Quattro Cantoni”, un maxi tamponamento con cinque auto, di cui una uscita fuori strada e ribaltata. Alcuni i feriti trasportati al pronto soccorso, non in gravi condizioni.