ROMA - La Cgil si prepara alla grande manifestazione del 25 ottobre contro le politiche del governo ( e in particolare contro la riforma del lavoro). Una manifestazione che potrebbe avere numeri importanti: secondo un sondaggio realizzato da Tecnè per il sindacato guidato da Susanna Camusso potrebbero arrivare a Piazza San Giovanni a Roma un milione di persone. Resta sullo sfondo l'ipotesi dello sciopero generale, che nei giorni scorsi la Camusso non ha escluso, nella speranza che anche Cisl e Uil si uniscano alla protesta contro il governo. Alla giornata di lotta ha aderito anche l'Arci.
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Secondo il sondaggio il 70% della popolazione italiana giudica positivo lo slogan scelto dalla manifestazione indetta dalla Cgil peri il 25 ottobre: "Lavoro, dignità, uguaglianza, per cambiare l'Italia". Una percentuale che sale al 79% tra gli iscritti al sindacato.
"Mi aspetto tante persone in piazza - ha detto la leader Cgil Susanna Camusso - ma non siamo appassionati ai numeri e continueremo a non dare numeri. Mi aspetto una bella, grande, colorata manifestazione, con tante donne, tanti uomini e soprattutto con tanti giovani", ha aggiunto. E oggi alla direzione del Pd sono arrivate parole distensive dal premier Renzi verso la Cgil: "Abbiamo un profondo rispetto di quella piazza, a prescindere dal dibattito che c'è tra di noi".
Al momento però i numeri sono diversi: le prenotazioni reali sono per ora 120mila escluso il Lazio, ma la Cgil sottolinea che si stanno chiedendo pullman anche in altre nazioni. Sono stati organizzati 2.300 pullman, sette treni straordinari e una nave che partirà dalla Sardegna. Sono previsti due cortei, da Piazza della Repubblica e da Stazione Ostiense, che confluiranno in Piazza S.Giovanni, dove è previsto il comizio che si concluderà con l'intervento del segretario generale della Cgil. Prevista anche la presenza sul palco dei Modena City Ramblers per un accompagnamento musicale.
"Sarà una grande manifestazione - ha aggiunto Camusso - aperta a tutti coloro che condividono la nostra piattaforma", lasciando così la porta aperta ai dissidenti dem, come Stefano Fassina, che hanno annunciato la loro presenza in piazza. Camusso però ha messo le mani avanti e ha invitato a non fare paragoni con il marzo 2002 quando il sindacato portò al Circo Massimo 3 milioni di persone: "Sono passati sette anni di crisi e ci sono tre milioni di disoccupati", ha sottolineato la leader Cgil, che non ha rinunciato ad una nuova stoccata all'Esecutivo: "800mila posti di lavoro creati dalla legge di stabilità? L'aveva gia detto Berlusconi: 1 milione di posti di lavoro" è stato il commento di Camusso all'annuncio fatto ieri dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
"La legge di stabilità - secondo Camusso - non cambia il quadro rispetto alla disoccupazione e non è una nostra malignità perchè se guardiamo la nota di aggiornamento prevede il tasso di disoccupazione ancora all'11,2% nel 2018". Il governo, per la leader Cgil, deve spiegare da dove arriveranno gli 800mila posti di lavoro. "Senza investimenti, pubblici e privati, vedo difficile ridurre di un terzo la disoccupazione" ha spiegato. Bocciato anche il bonus bebè promesso ieri dal premier in tv: "Non so se l'intervento potrà essere coperto dal fondo previsto nella legge di stabilità e mi colpisce che non si decida mai una politica organica sulla povertà".