PESCARA Dall'Abruzzo forte e gentile agli intrighi della Capitale. Choc troppo forte per un uomo di provincia come lui, abituato sino a ieri a parlare con i pensionati e gli operai delle fabbriche, più che a gestire le liti per gli incarichi da distribuire nel suo sindacato. Così nell'arco di due mesi Geremia Mancini è passato da un'emozione a un'altra: eletto segretario nazionale dell'Ugl lo scorso 26 luglio, dimissionario il 25 settembre.
Ma non è finita. Mancini si è preso un mese di tempo per fare posare la polvere nell'organizzazione sindacale ereditata dopo le dimissioni dell'ex segretario generale Giovanni Centrella, indagato dalla Procura di Roma per la presunta sottrazione di 500mila euro dalle casse dell'Ugl. Ora, però, è arrivato il momento della verità. Il segretario dimissionario ha convocato il consiglio nazionale dell'Ugl per il 28 e 29 ottobre al Grand Hotel Adriatico di Montesilvano. All'ordine del giorno c'è appunto l'elezione del nuovo segretario.
Dunque ha scelto di giocare in casa, ma lui dice di chiamarsi fuori dalla delicatissima partita: «La convocazione del consiglio nazionale era un obbligo da parte mia. Mi auguro che il sindacato possa ritrovare la piena unità in un momento così difficile per il paese. Io ho solo fatto da traghettatore in un momento altrettanto difficile per l'Ugl. C'è stata una grande fibrillazione -continua Mancini- ma proprio in queste ore la situazione si sta ricomponendo». Il pescarese di Manoppello esclude una sua ricandidatura al vertice: «Non essendo legato agli ambienti romani preferisco recuperare il ruolo che ho esercitato in questi anni sul territorio».
Prudenza, diplomazia in una fase delicatissima dove ogni parola può pesare come le pietre della sua Majella. Mancini non dice di più sullo scontro in atto con l'ex segretaria Renata Polverini, lo stesso Centrella e la corrente lombarda dell'Ugl per le nomine che scottano, come quella del nuovo tesoriere. Per saperne di più, appuntamento fra una settimana in riva all'Adriatico.