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Data: 21/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Bomba per Bonanni»: tre arresti per eversione. La Polizia scopre una banda e sventa un attentato

Avevano «un'attenzione ossessiva» nei confronti di Raffaele Bonanni. Era diventato lui il loro obiettivo. A tal punto che arrivarono a posizionare una falsa bomba sotto casa dell'ex segretario nazionale della Cisl, a Francavilla. Tre giovani sono stati arrestati ieri dalla Squadra mobile di Chieti, diretta dal vicequestore aggiunto Francesco Costantini. Si tratta di Donato Colasante, 21 anni, di Guardiagrele ma residente a Francavilla; Davide Nunziato, 32, di Francavilla; e la moglie Valeria Di Stefano, 30, di Pescara. La principale accusa nei confronti dei primi due è minaccia aggravata dalla finalità di eversione dell'ordine democratico. La donna, invece, dovrà rispondere solo di falso, cessione di stupefacenti e violazione della normativa in materia di armi, che venivano acquistate sfruttando un'autorizzazione per il tiro al volo. Il blitz della sezione antidroga e contrasto al crimine diffuso (coordinata dall'ispettore capo Licio D'Antuono) è scattato ieri pomeriggio. Nunziato è stato rinchiuso in carcere, la moglie si trova ai domiciliari e Colasante era già dietro le sbarre per estorsione nei confronti della nonna. Tutti gli indagati, secondo il gip Giuseppe Romano Gargarella, hanno evidenziato una notevole pericolosità sociale. Sono emersi particolari inquietanti: Nunziato, che si definisce «un integralista cattolico», utilizzava un profilo su Facebook con il nome «Davide Al Zarqawi», con il chiaro riferimento al terrorista di Al-Qaida. L'indagine comincia quando, nella notte tra il 20 e il 21 marzo, una telefonata anonima al 112 avvisa che a Francavilla, davanti all'abitazione di Raffaele Bonanni in viale Alcione, è stata posizionata una bomba. L'intervento degli artificieri permette di trovare il pacco sospetto, all'apparenza un ordigno rudimentale composto da un contenitore di plastica tenuto insieme, con del nastro isolante, ad un involucro pieno di bulloni dal quale fuoriusciva filo elettrico: non sarebbe mai esploso, in quanto privo di innesco. La telefonata, fatta ascoltare a un militare che conosce bene il territorio, permette di identificare Nunziato. Ovvero colui che aveva avvisato dell'esistenza «di una bomba» davanti casa «del politico». «Probabilmente volevano dare risonanza al loro gesto, forse mettendo pressione a Bonanni», ha spiegato Costantini. Nunziato era una vecchia conoscenza della polizia: nel gennaio del 2013 era stato arrestato perché trovato in possesso di alcune pistole e una mitraglietta Skorpion. Indagando su di lui, sotto la direzione del procuratore distrettuale antimafia Fausto Cardarella e del pm Antonietta Picardi, gli investigatori hanno ricostruito l'episodio, scoprendo che Nunziato era stato aiutato da Colasante, giovane pregiudicato con una passione comune per le armi. Nel corso di una perquisizione del luglio scorso, i poliziotti hanno sequestrato due pistole, un fucile e numerose munizioni al 32enne e trovato nel pc di Colasante le istruzioni per la costruzione di ordigni, anche utilizzando napalm. I movimenti di Bonanni venivano monitorati attentamente da Nunziato e sua moglie. Lui e Colasante, in almeno un'occasione, avevano «pattugliato» le strade di Francavilla alla ricerca di persone di colore alle quali sparare con una pistola soft-air per solo odio razziale. Non solo: Colasante è stato arrestato anche per aver estorto denaro ai familiari e per aver indotto alla prostituzione la sua fidanzata minorenne.

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