PESCARA L'obiettivo è Palazzo d'Achille, il bersaglio è Nazario Pagano: Mauro Febbo lancia così la sua candidatura a sindaco di Chieti (si vota nella primavera 2015) dopo essere stato presidente della Provincia. L'attuale consigliere regionale di Forza Italia rilancia il format delle primarie come «miglior metodo possibile per scegliere il miglior candidato possibile», dice, sicuro di avere molti più consensi personali, oltre che di partito, del sindaco uscente Umberto Di Primio (Ncd) che si ripresenta ma vuole l'investitura ufficiale della coalizione senza "pre-esami". Febbo conta sul peso politico di Forza Italia nei confronti del Nuovo centrodestra («otto volte superiore», sottolinea) e prepara la nuova battaglia contro un vecchio "nemico", il presidente regionale di Forza Italia Nazario Pagano. «Se Pagano pensa di far fare al centrodestra la stessa fine di Pescara si sbaglia di grosso - esordisce Febbo - lì abbiamo perso nettamente per non aver scelto il candidato attraverso le primarie, qui non succederà la stessa cosa. Le primarie si faranno, che piacciano o no a Di Primio e allo stesso Pagano. Al quale ricordo che, fino a prova contraria, porta la responsabilità del partito in Abruzzo». Quanto a Di Primio, Febbo gli rammenta cosa ha detto il sindaco di Chieti in tempi recenti a proposito delle primarie: «Due anni fa era favorevole e appena pochi mesi fa ribadì la stessa linea in occasione del voto a Pescara. Ora ha cambiato idea e non capisco perché. Eppure abbiamo sotto gli occhi i risultati negativi del centrodestra quando si è presentato agli elettori senza legittimare i propri candidati». Per Febbo si può anche "copiare" una tradizione del centrosinistra se utile a scegliere il miglior candidato e vincere le elezioni. «Noi di Forza Italia - conclude - vogliamo le primarie, chi non le vuole si chiama fuori dalla coalizione di centrodestra».