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Data: 21/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Legnini saluta Chieti «Darò sempre una mano»

CHIETI «Non smetto di essere abruzzese. Per i temi alti, e con discrezione, spenderò una parola per la nostra terra, per questa città. Voglio continuare a dare una mano. Sulle riforme, noi saremo interlocutori del Governo». Così Giovanni Legnini si è congedato dal Consiglio comunale di Chieti che ieri, in seduta straordinaria e solenne (foto), gli ha tributato un caloroso, affettuoso saluto a nome dell’ intera comunità teatina per la nomina a vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura. Un riconoscimento «unanime, comunitario, senza retro pensieri ideologici», lo ha definito il presidente Marcello Michetti, da parte di un Consiglio comunale che «si sente onorato per il prestigioso incarico che porta in alto il nome della città».
Assise quasi al completo (notata l'assenza di Forza Italia, rilevata dal consigliere Giovanni Di Paolo, per caso o per scelta politica) con le massime autorità istituzionali ed un folto pubblico che ha riempito la sala, fatto straordinario e inusuale per il Consiglio comunale. Una targa ricordo in ceramica con l'immagine dell'Achille a cavallo è stata donata a Legnini da Chieti «con orgoglio e stima». Presenti tra gli altri il prefetto Rocco, il procuratore Mennini, il questore La Gala, il comandante della Legione Abruzzo dei carabinieri Quarta, il neo presidente della Provincia Pupillo. Il sindaco Di Primio ha parlato di «pieno orgoglio della comunità teatina. Legnini ha assunto un incarico ed un ruolo particolari che costituiscono un successo per l'intero territorio, ed anche il senso del riscatto dell'Abruzzo». Il vice presidente del Csm ha rimarcato il senso della condivisione da parte del Parlamento e del Csm per la nomina, l'alto significato della funzione, della sua complessità e delicatezza. Ha sottolineato l'impegno e la necessità di «ricondurre ad una fisiologica normalità» il rapporto tra magistratura e politica, con l'obiettivo di «un riequilibrio tra i poteri» e di far giungere ai cittadini, affinché «possano guardare alla giustizia con rispetto», una «magistratura autonoma, indipendente, garanzia per i cittadini e valore fondativo dello Stato». Ha ricordato la famiglia che «mi ha trasmesso rigore e tenacia» e il suo modo di agire, i «valori e i limiti da non oltrepassare, dell'interesse pubblico e dell’imparzialità». Parole di apprezzamento gli sono state rivolte dai capigruppo e consiglieri Enrico Bucci (che ha voluto la seduta di omaggio a Legnini), Alessio Di Iorio, Gabriele Salvatore, Mario De Lio, Vincenzo Ginefra, Giovanni Di Paolo.
Adriano Ciccarone

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