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Data: 21/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Inchiesta sanità. Chiodi sarà interrogato oggi in Procura

Gianni Chiodi sarà interrogato oggi in Procura: è l’inchiesta sulla sanità condotta dai pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli. Davanti a loro si siederà l’ex governatore per cercare di chiarire la sua posizione. Un interrogatorio sollecitato da Chiodi stesso, a luglio raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini in relazione al suo ruolo di commissario ad acta per il piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione. Un'inchiesta che lo vede coinvolto insieme all'ex subcommissario Giovanna Baraldi, all'ex assessore Lanfranco Venturoni e a due tecnici dell'Agenzia nazionale per i servizi regionali che collaborarono con la Baraldi, Francesco Nicostra e Lorenzo Venturini.
A far finire sotto inchiesta i cinque fu un esposto dei titolari di cliniche private che si ritenevano danneggiati dall'operato dell'ex governatore e dunque della Regione. Una guerra senza fine e senza esclusione di colpi quella fra gli imprenditori della sanità privata e i politici che si sono alternati alla guida della Regione. In questo caso al centro dell'inchiesta c'è il ridimensionamento dei famigerati tetti di spesa. Secondo gli imprenditori Chiodi li avrebbe quasi costretti a sottoscrivere i contratti di prestazione di assistenza ospedaliera con la Regione: contratti, secondo l'accusa, che sarebbero stati stilati con un «generale atteggiamento ostruzionistico volto a non fornire i dati per procedere all'attuazione della metodologia utilizzata per realizzare i tetti di spesa». In più gli indagati, in primo luogo Chiodi e Baraldi, avrebbero congelato la procedura dei pagamenti dei crediti pregressi e ordinari, subordinadoli alla firma del contratto per l'anno 2010. In sostanza, l'azione di Chiodi e degli altri sarebbe stata questa: o firmate questo contratto, senza fare domande né conoscere i criteri, o non vi diamo neppure i soldi per le vecchie prestazioni. Falso, abuso d'ufficio e violenza privata i reati che a vario titolo vengono contestati agli indagati. Per la Procura pescarese Chiodi (e la Baraldi) avrebbe sostenuto il falso nella delibera 14/2010 sulle linee guida per la regolamentazione dei rapporti in materia di prestazioni erogate dalla rete ospedaliera privata, sostenendo che i tetti erano stati «scientemente costruiti utilizzando un criterio di valorizzazione medio tenuto celato agli operatori privati e non approvato da alcun provvedimento integrativo» a quello esistente e di riferimento. Oggi Chiodi spiegherà le sue scelte.

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