Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.942



Data: 22/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Regione, ecco i carrozzoni con 226 milioni di debiti. Dalle società di trasporto a Fira e Abruzzo Engineering: un elenco di 21 società che grava sul bilancio generale e per il quale si invoca una sorta di Piano Marshall. Ma Saga smentisce «Quei dati vanno depurati». (I debiti delle partecipate - Guarda)

CAMILLO D’ALESSANDRO Necessario partire subito con la riforma degli enti e decidere quindi quali sciogliere o portare alla liquidazione

PESCARA I debiti delle società partecipate o controllate dalla Regione ammontano a quasi 226 milioni di euro. La spaventosa cifra è emersa dalla ricognizione voluta dal governatore Luciano D'Alfonso con un decreto presidenziale dello scorso 19 giugno.I 225.888.376 euro sono parte di quegli 855 milioni e 600mila euro citati nella delibera "Curriculum vitae della Regione: ricognizione sulla consistenza dell'esposizione debitoria e/o potenzialmente debitoria", approvata il mese scorso dalla giunta. Proprio sui debiti delle società controllate e partecipate l'esecutivo ha approvato un'altra delibera, una presa d'atto della situazione, che fa da preludio alle successive iniziative da portare avanti per quanto riguarda enti definiti da più parti come "carrozzoni" . Le società con i debiti maggiori, secondo il quadro sinottico allegato alla delibera, sono l'Arpa (società regionale di trasporti su gomma), con 66,7 milioni di euro, la Finanziaria regionale abruzzese (Fira), con 44,8 milioni, la Abruzzo Engineering, società in liquidazione, con 32,9 milioni, e la Saga, società di gestione dell'aeroporto, con 32,1 milioni di euro. Di certo non sono da meno i 9,7 milioni della Sangritana, gli 8,3 della Gestione trasporti metropolitani (Gtm) di Pescara, gli 8 milioni del Consorzio Mario Negri Sud (ora Fondazione) o i 7,6 del Centro agroalimentare "La Valle della Pescara". Basti pensare che il settore dei trasporti, con le cinque società controllate - Arpa, Gtm, Ferrovia Adriatico Sangritana, Sir (in liquidazione) e Saga -, da solo accusa circa la metà dei debiti di tutti gli enti in questione, con ben 117,2 milioni di euro. Non mancano i soggetti “virtuosi” che, cioé, non presentano debiti: Abruzzo Sviluppo, Circolo Nautico "Vallonchini" di Roseto, Consorzio "Polo universitario di Sulmona e del Centro Abruzzo" e Consorzio di gestione dell'Area marina protetta "Torre del Cerrano". «E' fondamentale capire come uscire dal debito e chi lo ha prodotto o continua a produrlo. Per ogni situazione societaria», evidenzia il sottosegretario alla presidenza, Camillo D'Alessandro, «agiremo in due direzioni: da un lato la riforma degli Enti per far sì che siano una funzione e non un debito, dall'altro in termini giuridici e finanziari, fino ad arrivare allo scioglimento o alla liquidazione. L'obiettivo è che alla fine di questi cinque anni nessuno produca più debiti». Cita il “Piano Marshall”, D'Alessandro, per far capire che il governo regionale ha in mente un grande progetto di riforma: per quanto riguarda i trasporti, ad esempio, c'è in ballo la questione dell'azienda unica di cui si parla da anni, ma ora l'Esecutivo punta a raggiungere l'obiettivo «entro dicembre o al massimo gennaio». Verranno riformati anche gli Enti di ricerca e si arriverà ad un soggetto unico regionale, così come accadrà per le Ater, con la costituzione di un'unica Agenzia della casa. Per risolvere i problemi della Saga, invece, si va verso l'ingresso di soggetti privati. Il sottosegretario alla Presidenzia intende chiedere un consiglio regionale straordinario che «faccia piena luce sulle due delibere relative alle situazioni debitorie». A fare il punto sulle cifre è l'assessore al Bilancio, Silvio Paolucci. «Con la parifica della Corte dei Conti, lo scorso 12 luglio», sottolinea, «è stato accertato un disavanzo di 455 milioni di euro, di cui 111 quale storno da trasferire alla Sanità. Ci è stato imposto un piano di ammortamento e volendo pensare ad un piano ventennale si parla di circa 20 milioni di euro all'anno. Poi c'è il taglio del governo centrale che, allo stato attuale, è di circa 96 milioni di euro, un ammanco», osserva l'assessore, «che metterà in gravi difficoltà la Regione. Altra problematica», conclude Paolucci, «è lo sbilancio di cassa pari a circa 150 milioni di euro». Insomma, la situazione è critica, tanto che a novembre la Regione se non corre ai ripari può avere difficoltà a pagare stipendi e mutui.


«In riferimento allo stato debitorio delle società abruzzesi controllate e partecipate, secondo il "Curriculum vitae" della Regione Abruzzo, Saga smentisce l’importo del debito menzionato ad essa imputabile». Con questa nota diffusa in serata, la società regionale che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo e presieduta da Lucio Laureti (nella foto in alto), è intervenuta sui numeri dalla giunta. Secondo Saga il dato riportato, non tiene conto di partite di giro (debiti contro crediti) relative a compagnie aeree e a lavori in corso per un ammontare di svariati milioni di euro. «Pertanto», continua, «se tali importi fossero stati depurati, il debito residuo risulterebbe decisamente inferiore e, comunque, gestibile nell’ambito delle iniziative previste dal piano industriale».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it