ABRUZZO. Un totale di 225.888.376 euro: è questa la cifra stratosferica che indica posizioni debitorie e potenzialmente tali delle società controllate e delle partecipate della Regione Abruzzo.
Una cifra che va ad aggiungersi agli oltre 800 milioni di debiti (reali e presunti) dell’intero ente regionale.
La giunta regionale oggi prenderò atto di questi numeri stabilento che sarà «necessario procedere ad un’analisi più specifica dei dati forniti per costituire apposito gruppo di lavoro» per capire cosa fare.
Nelle scorse settimane il presidente della giunta, Luciano D’Alfonso, al grido di «stop ai sultanati» e dopo la tirata d’orecchi del commissario Carlo Cottarelli
aveva chiesto alle direzioni regionali di fornirgli un quadro preciso sulla situazione delle varie società. E la situazione, nella maggior parte dei casi, è critica.
Nel report che D’Alfonso ha ricevuto qualche giorno fa sono indicati non solo i dati sul deficit annuale, ma anche il debito consolidato, contenzioso, («comprendendo anche le situazioni potenziali»), dipendenti, consistenza patrimoniale immobiliare, iniziative progettuali in corso, punti di forza e significative criticità, che descrivano la esatta condizione di vita e di operatività dell’Ente.
La situazione peggiore è quella dell’azienda di trasporti Arpa la cui posizione debitoria arriva a 66,7 milioni di euro. Va un po’ meglio in casa Saga, che gestisce l’Aeroporto d’Abruzzo, ma la cifra è comunque elevatissima: 32,1 milioni. A seguire c’è la Sangritana con 9,7 milioni di debiti potenziali e non, Gtm con 8,3 milioni e Sir (in liquidazione) con 249 mila euro. Insomma solo le società di trasporto arrivano a 117.262.763 euro di debiti potenziali e non.
Brutte notizie sono arrivate anche dalla direzione Sviluppo Economico dove la cifra dei debiti sfiora i quasi i 50 milioni di euro e sono tutti in capo alla Fira Spa (per la precisione 48.816.589 euro). Per Abruzzo Sviluppo, invece, non sono state evidenziati situazioni pericolose.
Posizioni critiche anche per la Gran Sasso Teramano (2,5 milioni), e l’ente Porto Giulianova (105.351 euro) oltre che per Majella spa anche se si parla di appena 26 mila euro, cifra quasi ridicola rispetto gli importi a 6 zero delle altre realtà.
L’esposizione debitoria del Consorzio Mario Negri Sud (ora Fondazione) arriva invece a superare di qualche migliaio di euro gli 8 milioni, mentre Eurosviluppo si ferma a 1,1 milioni. Il centro ceramico Castellano lo specchietto riassuntivo parla di 140 mila euro. Un’altra delle controllate più in difficoltà è Abruzzo Engineering, in liquidazione, con una cifra di debiti e potenziali debiti che raggiunge i 32,9 milioni di euro.
Lanciano Fiera ha invece una potenziale posizione debitoria che raggiunge i 3,8 milioni di euro, mentre il centro Agroalimentare ‘La Valle della Pescara’ ben 7,6 milioni di euro. A seguire ci sono il Crab (1,4 milioni), il Cotir (1,3 milioni), Consorzio di ricerca Innovazione tecnologica (371.393 euro), Crivea (165.182 euro) Codemm (18.374 euro), Ambiente e sviluppo in liquidazione (5.539 euro).
Nessuna posizione debitoria, invece, né per il consorzio Polo Universitario di Sulmona né per l’Area protetta Torre del Cerrano.
Alessandra Lotti
SAGA CONTESTA IL DATO DEL PROPRIO DEBITO
Intanto la Saga spa contesta il dato inserito nella delibera di giunta (in approvazione questo pomeriggio) riferito al proprio debito e comunicate dalla direzione Trasporti. La società spiega: «il dato riportato nell’articolo, infatti, non tiene conto di partite di giro (debiti contro crediti) relative a compagnie aeree e a lavori in corso per un ammontare di svariati milioni di euro. Pertanto, se tali importi fossero stati depurati, il debito residuo risulterebbe decisamente inferiore e, comunque, gestibile nell’ambito delle iniziative previste dal Piano industriale».