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Data: 22/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Pensioni il 10, è rivolta. Sindacati infuriati: no allo slittamento dei pagamenti

ROMA Sindacati e associazioni dei consumatori in rivolta contro lo slittamento del pagamento della pensione dal primo al 10 del mese previsto nel ddl di stabilità: si tratta - affermano i segretari generali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima di «un vero e proprio accanimento nei confronti degli anziani». La manovra - sottolineano - non solo non prevede alcun sostegno per i pensionati come ad esempio l’estensione del bonus di 80 euro, ma li penalizza con il rinvio del pagamento dell’assegno e i tagli alle Regioni che si tradurranno in una riduzione dei servizi assistenziali e in tagli alla sanità. Per il 5 novembre è stata fissata una giornata di mobilitazione dei pensionati con iniziative a Roma, Milano e Palermo per chiedere al governo politiche di sostegno agli anziani alle quali si aggiungerà la richiesta di modificare questa parte della manovra. Con qualche speranza di avere successo visto che solo i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil possono contare su sei milioni di iscritti. E mentre montava la preoccupazione per questa norma (in allarme sono anche le associazioni dei pensionati da lavoro autonomo e i consumatori) fonti Inps hanno riferito che l’Istituto sarebbe pronto ad attuare la misura con gradualità. La norma sul rinvio del pagamento delle pensioni al 10 del mese (o al giorno successivo se festivo e non bancabile) scatta il primo gennaio 2015, vale circa sei milioni di risparmi l’anno e prevede l’unificazione dei pagamenti per coloro che hanno pensioni sia Inps (pagate ora il primo del mese) che Inpdap (pagate il 16 del mese), nel complesso circa 800.000 pensionati. «È davvero incomprensibile - dice il numero uno della Cisl, Annamaria Furlan - questa decisione estemporanea del governo di spostare al dieci di ogni mese il pagamento delle pensioni, senza nemmeno considerare gli effetti negativi che una scelta del genere può comportare per milioni di pensionati». Si tratta - sottolinea - dell’ennesima beffa per i pensionati, già molto penalizzati. «Per questo governo - incalza il segretario generale aggiunto Uil, Carmelo Barbagallo - i pensionati non esistono. Per loro, niente 80 euro, di rivalutazione delle pensioni e, ora, anche una norma che ritarda il pagamento dell’assegno pensionistico al 10 del mese. Queste scelte sono profondamente ingiuste oltre che errate da un punto di vista sociale ed economico». La legge di stabilità «aggrava la già precaria condizione dei pensionati» per il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone che parla di “cresta” sulle persone più deboli. «Nel ddl di stabilità - spiega - non ci sono misure a favore dei pensionati ma solo norme che li penalizzano come lo spostamento del pagamento delle pensioni al 10 del mese e i tagli alle Regioni che si ripercuoteranno sulla sanità e sui servizi assistenziali. Ci sono quasi sette milioni di pensionati sotto i mille euro al mese, devono pagare affitti, medicine, aiutano i figli. È una norma demenziale pensata da qualcuno che a fine mese ci arriva tranquillamente».

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