Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.942



Data: 22/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Chiodi: «Sanità, la mia lotta alle lobby». L’ex governatore ascoltato per tre ore dai pm di Pescara

PESCARA E' durato più di tre ore l'interrogatorio dell'ex governatore Gianni Chiodi davanti ai due magistrati che lo hanno indagato per falso, abuso d'ufficio e violenza privata in relazione ai tetti di spesa delle cliniche private. «E' stata una lunga audizione -ha esordito Chiodi- anche perché ho ricostruito un po' tutto quello che è accaduto negli ultimi quattro anni nella sanità abruzzese. Nelle carte della Procura mancavano atti importanti che ho prodotto io. Mancavano ad esempio le sentenze del Consiglio di Stato che davano ragione alla Regione e annullavano le decisioni dei Tar sbandierate dalle cliniche private».
Secondo le accuse Chiodi e gli altri indagati (in particolare il subcommissario Giovanna Baraldi) avrebbero costretto gli imprenditori della sanità privata a sottoscrivere gli accordi sui tetti di spesa per il 2010 senza far conoscere loro quelli che erano i criteri usati per arrivare a quei tetti. «Una sentenza del Consiglio di Stato del 2013 -ha spiegato Chiodi- definì gli atti del commissario ordinanze libere, atti urgenti e indifferibili in quel momento storico, che non soggiacevano alle regole del contraddittorio». Come dire che gli imprenditori della sanità, seppur ascoltati per quattro anni, non potevano bloccare il percorso di risanamento della sanità abruzzese. «Le lobby della sanità privata -ha aggiunto poi l'ex governatore ed ex commissario ad acta per la sanità, per rendere più chiaro il concetto- sono possenti, forze economiche imprenditoriali e televisive con appoggi a tutti i livelli». E poi ancora, riguardo al presunto «ricatto» fatto agli imprenditori, vale a dire che la mancata firma sui tetti di spesa avrebbe bloccato il pagamento anche dei crediti già maturati, Chiodi ha spiegato di «aver informato gli imprenditori su quelle che sarebbero state le conseguenze per legge della mancata sottoscrizione dei contratti. Avremmo dovuto procedere al disaccreditamento delle somme. Certo poi si sa che i controlli e le regole non vanno bene a tutti. Se oggi in Abruzzo esistono controlli e regole lo si deve anche al nostro lavoro. Io sono fiero di quello che ho fatto per la sanità abruzzese. E' stata dura, i calci si prendono e forse si perdono anche le elezioni. Ma se si farà questo processo servirà a far luce sulle patologie della sanità abruzzese che oggi non ci sono più».
Chiodi aveva chiesto l’interrogatorio a seguito dell'avviso di conclusione delle indagini che i pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli avevano fatto partire e destinati anche alla Baraldi, all'ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni e a due tecnici dell'Agenzia nazionale per i servizi regionali che collaborarono con la Baraldi, Francesco Nicotra e Lorenzo Venturini. Ora la parola torna ai magistrati che dovranno decidere se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio per tutti o rivedere alcune posizioni.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it