MONTESILVANO Quella che si credeva che fosse soltanto una spacconata su Facebook è in realtà diventato prima un caso internazionale e poi motivo di scontro in Forza Italia. L’incidente diplomatico scatenato dal post del consigliere comunale Anthony Aliano (Forza Italia) che, il 17 ottobre, dichiarava su Facebook di aver tirato «due sganassoni di prima qualità» a un cittadino romeno che, a sua volta, aveva rifilato un calcio alla sua auto, continua ad avere sviluppi imprevedibili. Il comitato regionale di Forza Italia annuncia provvedimenti nei confronti di Aliano mentre il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno (anche lui Forza Italia) si vede costretto a scusarsi con la comunità romena, invitando l’ambasciatrice in città. Le frasi hanno infatti suscitato l’indignazione del ministero degli Esteri romeno e del senatore abruzzese, Antonio Razzi (Fi), che ha invocato le dimissioni del consigliere. Ad esprimere «costernazione» e a porgere le proprie scuse al popolo romeno è ora il comitato regionale forzista. «Nessun comportamento, men che meno un episodio del tutto personale e di rilievo bagattellare, può legittimare un’indiscriminata generalizzazione di accuse e insulti rivolti a un popolo amico dell’Italia», sottolinea. «Il consigliere Aliano sarà convocato per rispondere dinanzi agli organi del partito di condotte di tipo squadristico, certamente dequalificanti non solo per le sue funzioni e la sua persona, ma e per il partito stesso che è chiamato a rappresentare». A manifestare «profondo rammarico e sentimenti di vicinanza all’intera comunità dei romeni» è anche il sindaco Maragno che, in una lettera inviata all’ambasciatrice Dana Costantinescu, ricorda come in città non siano mai stati registrati episodi di razzismo e precisa che «le espressioni di un singolo non possano assolutamente offuscare i diffusi sentimenti di accoglienza e convivenza pacifica e rispettosa che albergano a Montesilvano». Il sindaco ha poi invitato in città l’ambasciatrice in città, raccogliendo l’immediata disponibilità della Constantinescu. Alla notizia della missiva, il consigliere Aliano ha commentato: «Non si rammarichi il sindaco per qualcosa che non ho fatto. Piuttosto pensi a informarsi meglio e badi alle figure che fa lui con la cittadinanza». Appare dunque sempre più netta la frattura tra il sindaco e Aliano, uno dei 5 dissidenti forzisti. Consiglieri dai quali Maragno sembra prendere le distanze ogni giorno di più, com’è emerso da una riunione di maggioranza (allargata anche a Gabriele Di Stefano del Pd e Enea D’Alonzo, di Abruzzo Civico), convocata martedì e alla quale i cinque forzisti non sono stati invitati, nonostante il sindaco abbia ribadito di non voler escludere nessuno dalla maggioranza. E’ comunque in Forza Italia che si consuma lo strappo più grande. Il capogruppo in consiglio regionale Lorenzo Sospiri si schiera con Aliano invitando il senatore Razzi «a non scambiare la vittima con il carnefice». In una lettera-reprimenda, Sospiri ricordando il passato da emigranti (in Australia) dei suoi genitori e come oggi in Italia ci siano tanti romeni che lavorano duramente come aveva fatto suo padre, suggerisce a Razzi di «non usare una spacconata fuori luogo per nascondere il problema della sicurezza delle nostre città». «Razzi, che magari può estendere l’invito al diplomatico o governante romeno», scrive Sospiri, «venga a fare un giro con me per le strade di Pescara o Montesilvano dove ad ogni angolo si è affrontati da un mendicante che magari usa un neonato per indurre il passante ad una dannosa pietà – mio padre non mendicava – o faccia un giro al calare del giorno per le strade del centro città, e non solo, riempite di prostituzione – mia madre non si prostituiva –, venga con me in certi giorni quando magari si ritira la pensione e vedrà anziani stringere la propria borsa a se terrorizzati (...)». Il capogruppo Fi ritiene più che giusto che i delinquenti non italiani se ne tornino a casa loro, Europa o non Europa. «E smettiamola», continua, «con questa sciocchezza del razzismo o dello squadrismo perché tali comportamenti a casa loro sarebbero puniti molto ma molto duramente». «Onorevole Razzi», è dunque la conclusione di Sospiri, «piuttosto che della spacconata di Aliano, fatte le debite scuse al popolo romeno per le generalizzazioni, si occupi della sicurezza della sua regione perché le forse dell’ordine sono allo stremo e le leggi scioccamente tolleranti ».