MONTESILVANO Dopo l’intervento di Forza Italia, casa politica del consigliere Anthony Aliano, protagonista di un vero intrigo internazionale dopo aver picchiato un romeno, a ricucire lo strappo diplomatico ci pensa ora anche il primo cittadino di Montesilvano. Ieri Francesco Maragno ha inviato una lettera, seguita anche da una telefonata, all’ambasciatore romeno, Dana Constantinescu, per esprimere «il profondo rammarico causato dalle esternazioni del consigliere montesilvanese e i sentimenti di vicinanza all’intera comunità dei romeni». Il sindaco accenna la natura multietnica della città adriatica, una città dove albergano l’accoglienza e la convivenza pacifica, sentimenti che non possono essere offuscati dalle espressioni offensive pronunciate da Aliano. «Piuttosto – scrive Maragno – colgo l’occasione per sottolineare come la comunità romena di Montesilvano si è insediata in maniera operosa e attiva, e proprio in virtù di questo positivo atteggiamento d’integrazione mai si sono registrati episodi di razzismo o intolleranza». Il sindaco, inoltre, ha invitato l’ambasciatore per una visita ufficiale a Montesilvano, per «scrivere una nuova, bella pagina del libro dell’amicizia che unisce i nostri popoli nella comune Casa Europea». Invito accolto dall’ambasciatore, che ha promesso una futura visita istituzionale. Mentre il sindaco e Fi cercano di arginare la gaffe, il protagonista della vicenda di scuse non ne vuole sentire. Anzi, si dichiara stupito dal clamore suscitato «per una semplice difesa ad una aggressione materiale e fisica (tentata) a cui sono stato costretto» e bolla quanto accaduto in stile shakespeariano: «Tanto rumore per nulla». Il consigliere, inoltre, manda al mittente le accuse di xenofobia, sollevate dal ministro romeno degli Esteri. Aliano dice di non sentirsi toccato dalle «stupefacenti accuse« rivolte dal ministro, al quale suggerisce di reprimere gli «elementi che mortificano in modo particolare l’onorabilità del proprio popolo». Nelle parole di Aliano c'è posto anche per gli sganassoni, da rifilare «a chiunque, romeno, italiano, politico o cosmopolita che creda di poter praticare violenza e arroganza indisturbatamente, perché non tollero la prepotenza». Mentre invoca la legittima difesa, Aliano dice di non nutrire sentimento discriminatori verso gli stranieri, portando l’esempio dell’insegnante romena alla quale avrebbe affidato l’educazione dei propri figli. I toni si accedono quando il consigliere parla di Forza Italia, partito nel quale è approdato pochi mesi fa. «A Razzi risponde Crozza», replica Aliano al senatore forzista che lo invitava a dimettersi. Le bordate non risparmiano neppure il coordinatore regionale Nazario Pagano. «Più che al partito, che in Abruzzo non esiste – conclude - dico a Pagano che ha perso un’ulteriore occasione per tacere, avendo dimostrando nuovamente di essere offensivo e impreparato sui contenuti».