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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
In mille a Roma alla manifestazione Cgil «Il lavoro passa anche per la ricostruzione»

L’AQUILA «Lavoro, diritti e ricostruzione»: è lo striscione con il quale gli iscritti della Cgil della provincia dell’Aquila apriranno il loro corteo alla manifestazione nazionale indetta dal sindacato, in programma domani mattina a Roma in piazza San Giovanni. «Sono mille le persone che hanno aderito alla manifestazione -ha spiegato ieri pomeriggio il segretario provinciale aquilano della Cgil Umberto Trasatti, insieme ai componenti della segreteria Federica Benedetti e Sigismondo Benedetti- grazie ai venti pullman messi da noi a disposizione in tutta la provincia. Comunque il numero dei partecipanti può aumentare se si considera che le iscrizioni sono aperte anche domani (oggi per chi legge; ndr) e tanti altri lavoratori raggiungeranno la Capitale con le proprie auto». Le partenze dei bus sono previste all’Aquila, Luco dei Marsi, Avezzano, Sulmona, Castel di Sangro, Pescina e Tagliacozzo, con arrivo a piazzale Ostiense.
Per Trasatti è molto importante partecipare alla manifestazione, perché «nell’Aquilano ci sono 18mila lavoratori che percepiscono la cassa integrazione, la mobilità e la disoccupazione. Un piccolo esercito che non vede sbocchi». Trasatti ha aggiunto che «bisogna far sentire la nostra voce soprattutto in questo momento, visto che nella Legge di Stabilità non è stato previsto un euro per la ricostruzione. Il lavoro passa anche attraverso la ricostruzione. Ricordo che in Abruzzo attendono risorse economiche per la ricostruzione 157 Comuni di cui 57 inseriti nel cratere sismico. Inoltre la vecchia legge stanziava il 5% dei finanziamenti sulla ricostruzione da dedicare alle attività economiche. Purtroppo ora il Governo Renzi fa un passo indietro». Benedetti, precaria della pubblica amministrazione, ha concluso: «Con noi verranno a Roma anche gli studenti dell’Udu e Uds. Le idee sul precariato dell’esecutivo Renzi non porteranno miglioramenti. Ci vuole una vera politica industriale da parte del Governo specialmente in Abruzzo dove le fabbriche stanno chiudendo».

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