L’AQUILA Con una mano si dà e con l’altra si toglie, mentre gli aquilani continuano a essere presi in giro dalla politica degli annunci. In città c’è la percezione chiara della infinita serie di beffe, tanto che ieri all’entrata dell’aula del Consiglio comunale, un gruppo di cittadini ha posto un cestino pieno di carte con un cartello: «Ecco che fine ha fatto la nostra proposta di legge popolare». Una proposta di legge che, se approvata, avrebbe risolto già anni fa il problema della ricostruzione aquilana grazie alla imposizione di una tassa di scopo. Il sindaco Massimo Cialente ieri era furioso in quanto dal testo sono spariti molti degli articoli dell’emendamento Abruzzo, compresi quello dell’1% sul personale. «Gli emendamenti esclusi verranno inseriti, spero, nella legge di stabilità -ha detto il sindaco- Certo, ormai stiamo vivendo una situazione anomala: la burocrazia impone scelte alla politica. Posso affermare, senza tema di smentita, che la Ragioneria ha sbagliato, ripeto ha sbagliato. Comunque oggi ho capito bene la storia della tela di Penelope: ogni giorno viene disfatto parte del lavoro che abbiamo intessuto con fatica. Ok, teniamo duro, ce la faremo comunque».
«Il governo Renzi continua con le politiche degli annunci» hanno commentato componenti dell’opposizione. Altri, come Guido Liris, hanno rilanciato la necessità di mobilitazione contro il Governo tesa ad avere le risorse necessarie per la ricostruzione, visto che i 250 milioni salvati in extremis potranno bastare solo per coprire gli ultimi mesi dell’anno in corso per l’avvio dei cantieri. Fra i provvedimenti approvati, intanto, il Consiglio ha dato il via libera, a un atto di indirizzo, presentato dall’assessore Pietro Di Stefano con il quale si dà atto che il piano di Ricostruzione prevede che sia facoltà dell’amministrazione proporre ai proprietari di abitazioni non principali una permuta della proprietà con una delle case pervenute al patrimonio comunale a seguito a seguito della scelta di abitazione sostitutiva. Una nota polemica da parte dell’opposizione che stigmatizza la mancata convocazione da parte del presidente della V commissione Raffaele Daniele della seduta sulle criticità del progetto Case.
Grana senza fine quelle sulla ricostruzione cui si somma il problema dei ritardi atavici sulla rinascita del palazzo di giustizia di via XX Settembre. Per questa ragione il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, ha annunciato che lunedì prossimo si terrà un consiglio straordinario aperto sul problema del mantenimento all’Aquila della Corte d’Appello e sui problemi del palazzo di giustizia all’interno del cantiere del vecchio tribunale in costruzione. «Il primo lotto del palazzo è pronto da un anno e mezzo -ha spiegato Benedetti- ma non può essere aperto perché la centralina del riscaldamento è inserita nel secondo lotto. Ho scritto per due volte al Provveditorato alle Opere pubbliche rappresentando la situazione, ma non ho avuto risposta. Intanto la situazione al palazzo di giustizia temporaneo di Bazzano è insostenibile. Il secondo lotto è bloccato, mentre sul terzo lotto è in essere un contenzioso con la ditta» L’iniziativa di Benedetti non è solo una provocazione, ma un modo per sensibilizzare tutti sul problema drammatico che vive non solo la magistratura, ma anche gli impiegati degli uffici giudiziari costretti a lavorare in un ambiente non adeguato».