L’AQUILA Sull’aeroporto dei Parchi si è consumato ieri un nuovo scontro in consiglio comunale. Maggioranza e opposizioni l’una contro le altre armate. Questa volta a scaldare gli animi rimasti fin troppo calmi fino alle undici del mattino, un ordine del giorno urgente presentato in zona Cesarini dal consigliere comunale di Appello per L’Aquila, Ettore di Cesare, nel quale «s’impegna l’amministrazione comunale a chiedere un parere ai propri uffici tecnici e legali per valutare la possibilità di rescindere la convenzione con la società X-Press per la gestione dello scalo di Preturo e la possibilità di adire le vie legali» nei confronti della società che gestisce l’aeroporto «per ogni eventuale danno subìto dal Comune dell’Aquila, allo stato presente e futuro dal mancato rispetto della convenzione di cui sopra». Il documento, inoltre, impegna l’amministrazione comunale a «fornire resoconto scritto della risposta degli uffici entro 20 giorni». Un atto ritenuto urgente alla luce del sequestro avvenuto martedì scorso dell’area di Resa (quella di fine pista per la sicurezza dei velivoli in caso di atterraggio lungo o in fuori pista) sotto la quale è stata scoperta una discarica abusiva di rifiuti speciali (macerie provenienti dalle demolizioni private) e all'iscrizione nel registro degli indagati di sei persone. Tra queste, anche l’amministratore unico, Giuseppe Musarella e il responsabile marketing della X-Press, Ignazio Chiaramonte. «Crediamo che la scoperta di una discarica abusiva di rifiuti speciali all'interno del sedime aeroportuale, sia solamente l'ultimo episodio», si legge in una nota di Di Cesare, «della vicenda dell'aeroporto, fatta di voli annunciati e mai decollati, risposte non conformi a bandi regionali, soldi pubblici buttati, con il risultato di ritrovarci zero voli, lo scalo chiuso dall'Enac a tutti i voli fino al 24 ottobre». A far andare su tutte le furie le opposizioni, in particolare Vincenzo Vittorini (L’Aquila che vogliamo), è stata la contromossa del centrosinistra, che ha proposto una mediazione, prima presentando un emendamento, respinto dal presidente del consiglio, poi con una conciliazione presentata dal consigliere dell’Idv Giuliano Di Nicola:una versione più accomodante dell'ordine del giorno di Di Cesare. Alla fine, la maggioranza ha detto sì a una mozione di Enrico Perilli (Rifondazione comunista) che rinviava la discussione a un riunione dei capigruppo. Mossa che ha scatenato la reazione dell’opposizione. «I soliti mezzucci per non affrontare il voto su questioni importanti», ha tuonato Vittorini, «fate questo perché nessuno di voi si vuole assumere la responsabilità di votare». Un voto che, in effetti, avrebbe potuto provocare una spaccatura all’interno della maggioranza. «Una squallida vigliaccheria», ha rincarato la dose il consigliere comunale di L’Aquila città aperta, Giorgio De Matteis, «la maggioranza fugge nei momenti politicamente più spinosi».