ROMA Oggi comincia la Leopolda. E la vigilia è politicamente poco rilassata. Perchè le piazze della sinistra in questo week end saranno due: una è questa di Firenze e l’altra è quella di Roma, una super-renziana (lo è dal 2010, prima edizione) e l’altra è cigiellina e da minoranza Pd. Due Italie, e due sinistre. E ognuna naturalmente crede di essere migliore dell’altra. Ma senza dirlo troppo. Anzi, il ministro Maria Elena Boschi presentando la kermesse di Firenze cerca di essere conciliante nei confronti dei dem più di lotta che di governo: «E’ legittimo andare a protestare, anche contro il proprio governo». Ma, aggiunge, «c’è anche un’altra Italia che alla Leopolda si confronterà in cento tavoli dedicati a temi importanti della realtà di questo Paese, e dove è più facile parlarsi e dirsi anche quello che si sta sbagliando». L’Italia Leopolda e l’Italia Cgil più bersanini (ma l’ex leader del Pd non sfila in piazza) e altre minoranze democrat. Piuttosto bellicose. Dicono che la Leopolda renziana «è una corrente». Anzi, peggio: «E’ un partito parallelo e dà l’idea che il segretario del Pd non creda fino in fondo al progetto del Pd». Parola del bersaniano D’Attore. Che infatti sarà nella piazza romana.
CENTO TAVOLI
I cento tavoli della kermesse presentata ieri dalla Boschi saranno allestiti in uno spazio della stazione fiorentina reso somigliante a un garage. Quello dove Steve Jobs fondò la Apple. Una manifestazione - dice la Boschi - proiettata, come le precedenti, verso l’avvenire e il cui titolo è, appunto, «Il futuro è solo l’inizio». Finita la fase della rottamazione, ora c’è quella del governo. Per il quale, assicura Boschi, la Leopolda «resta un serbatoio di proposte. In questi mesi alcune idee della Leopolda sono diventate realtà, ma siamo all’inizio». Le redini della manifestazione verranno affidate a quattro deputati del Pd, età massima 46 anni: Lorenza Bonaccorsi, Edoardo Fanucci, Silvia Fregolent e Luigi Famiglietti. Docenti, parlamentari, ricercatori, imprenditori, comuni cittadini interverranno per pochi minuti dal palco. E tutti a discutere con tutti. Sono attesi oltre 20 mila partecipanti. Grandi numeri destinati a confrontarsi con cifre, ovviamente più alte, della concomitante manifestazione della Cgil a Roma. Nell’entourage renziano si tende a non innescare polemiche. Ma la contrapposizione tra i due eventi è naturale.