MILANO Come reagisce l’Azienda trasporti milanesi (Atm) alle parole dell’ad di Ferrovie, Michele Mario Elia, che in Senato e sulle pagine del Messaggero si è detto disponibile a mettere Fs al centro di un progetto di coordinamento ed efficientamento del trasporto pubblico nazionale, a cominciare da quello delle grandi città? «Tutto è possibile», commenta Bruno Rota, presidente del gruppo milanese composto da 14 società che occupano complessivamente 9.300 dipendenti e che rappresentano il 10% del trasporto pubblico in Italia. «Ritengo tuttavia - aggiunge il presidente di Atm - che l’obiettivo dell’efficienza del trasporto locale possa essere raggiunto anche attraverso soluzioni meno totalizzanti». Ovunque nel mondo «il trasporto pubblico non si ripaga con i soli biglietti, tanto che la contribuzione pubblica è praticamente universale - spiega Rota - Atm è l’azienda italiana di trasporto locale con l’indice di copertura più elevato, nel senso che la vendita di biglietti è una componente determinante nel suo bilancio. E tuttavia abbiamo cominciato a conseguire risultati soddisfacenti solo dopo avere affinato la produzione e soprattutto tagliato i costi».
Che Milano sia la città che vanta il più alto numero di passeggeri paganti è noto, e questo certamente aiuta gli amministratori di Atm. Ma per chiudere l’esercizio in attivo c’è bisogno anche di altro. Per esempio, per poter conseguire nel 2013 un utile di oltre 5 milioni (più 17%) e un margine lordo di 120 milioni (più 21%), l’azienda milanese ha dovuto ridurre i costi di produzione di 3,6 milioni. «Per avere unità produttive più efficienti - aggiunge Rota, che tra l’altro gestisce anche la metropolitana di Copenaghen insieme ad Ansaldo Sts - basterebbe grande trasparenza nei conti e una modalità di stesura dei bilanci per cui la contribuzione pubblica può senza equivoci essere misurabile in proporzione allo sviluppo chilometrico del servizio. In pratica, proprio il livello di contribuzione deve diventare lo strumento per misurare l’efficienza di un’azienda».
Elia è giunto anche a proporre l’ingresso nel capitale di Atac e Atm stessa. «Ma non è essenziale osserva Rota - Se a gestire il tutto alla fine sono le Fs o è Atm, ciò è del tutto irrilevante. L’importante che si cominci a mettere ordine nella contribuzione».