PESCARA Più realista del re. Il governatore Luciano D'Alfonso rende noti i redditi familiari del 2013, come impone la legge sulla trasparenza a tutti i consiglieri regionali, ma i quattro anni trascorsi nelle aule dei tribunali lo portano evidentemente ad esagerare, visto che nel nome della trasparenza sono persino documentati i 1000 euro in buoni fruttiferi intestati al figlio minore. C'è da dire che D'Alfonso figura soltanto al sesto posto nella classifica dei più ricchi, con un imponibile dichiarato di 112.237 euro, abitazione con garage e Pescara e casa autonoma a Lettomanoppello. A lui sono intestati anche una Vespa e buoni fruttiferi per circa 10mila euro. La moglie risulta invece proprietaria di una abitazione a Francavilla e un magazzino, più garage, a Pescara; una Fiat 16, una Moto Guzzi e buoni fruttiferi per 31 mila euro. Nella dichiarazione depositata in Regione il governatore ha poi reso noti i redditi di tutti i familiari più stretti, una delle poche eccezioni assieme all'assessore Mario Mazzocca e pochi altri, visto che non si trattava di un obbligo di legge. La classifica dei redditi più alti (ma non dei più ricchi) è invece guidata dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, titolare di un studio di consulenza fiscale: imponibile di 187.194 euro, più la proprietà di un negozio, un'abitazione e un garage a Chieti. Un'altra abitazione risulta in comproprietà con la moglie.
Febbo viaggia su un'Audi TT coupè. Al secondo posto c'è l'ex governatore Gianni Chiodi, che per il 2013 dichiara un imponibile di 139.253 euro e risulta proprietario di due immobili a Teramo, più un terzo a leasing; il 50% delle quote di due società che fanno capo all'attività di commercialista e 50 milioni investiti in titoli di Stato. Chiodi viaggia su una Toyota Aygo. Al terzo l'assessore Donato Di Matteo, medico di base, con un reddito di 126.078 euro, la comproprietà di 5 immobili e 13 terreni agricoli. L'auto è una Opel Insigna. Al quarto c'è Mauro Di Dalmazio, avvocato, con imponibile di 121.458. Seguono Mario Fiorentino Olivieri, medico ed ex manager della Asl, con 114.523, un fabbricato rurale a Roccascalegna e uno a Vasto in comproprietà con la moglie. L'auto è una Mercedes coupè. Poi D'Alfonso e, subito dopo, il teramano Paolo Gatti, avvocato: imponibile di 104.037, più una serie di immobili tra Bellaria e Teramo in comproprietà con la moglie. La classifica dei primi dieci è chiusa da Emilio Iampieri (104.016) e 6 immobili di proprietà tra il Veneto e la Lombardia; Camillo D'Alessandro (99.196), un immobile e un terreno ad Arielli, più la comproprietà di altri due fabbricati e terreni, e Lucrezio Paolini (98.137), due immobili a Giuliano Teatino, più la comproprietà di altri quattro immobili a Francavilla al Mare e di un terreno agricolo. Alla moglie sono invece intestate un'autorimessa, due locali commerciali e Giuliano Teatino e, in comproprietà, tre immobili a Francavilla. Seguono Sospiri (97.632); il presidente del Consiglio regionale, Sclocco (81.974); il vice presidente della Giunta regionale, Lolli (60.675); Monaco (49238); Mazzocca (33.545), D'Ignazio (32.463), Gerosolimo ( 24.109); Paolucci (22.209), Mariani (13.554). In fondo alla classifica ci sono i 5 Stelle Mercante (11.606), Pettinari (6.066), Marcozzi (5.585), Bracco e Ranieri, con reddito zero per il 2013.