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Pescara, 24/11/2024
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Data: 26/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Corso Vittorio il flop del corteo. Residenti e negozianti uniti solo su un punto: sì al ritorno degli autobus. E Alessandrini apre al referendum

Un centinaio alla partenza del corteo - in testa l’ex sindaco Luigi Mascia, con esponenti della vecchia giunta tra cui Masci, Fiorilli e Antonelli, ex e attuali consiglieri comunali radunati di fronte alla band dei Clash City Rockers in concerto -. Una settantina quelli che lungo la strada si sono mescolati allo struscio del sabato sera e sono infine saliti in aula consiliare: qui hanno ingaggiato un confronto a viso aperto con il sindaco Alessandrini e il vice sindaco Del Vecchio, esponendo le loro ragioni, non prima di aver consegnato le firme raccolte nella petizione per dire no al ritorno delle auto su corso Vittorio Emanuele: 600 di residenti più 42 di negozianti quelle raccolte da Fabrizio Canta e Anthony Micolitti; quattromila circa quelle collezionate ai banchetti del centrodestra.
I numeri dicono che la protesta anti-traffico al Corso è stata un flop ovvero non ha sfondato, considerato che a fare da contrappeso c’erano le trecento locandine della Confcommercio sulle vetrine di tanti negozi: «Non solo su corso Vittorio, ma anche su via Battisti e via Firenze, persino su via Fabrizi» ha detto Nino Bettini, in rappresentanza dell’associazione schierata a favore della riapertura di Corso Vittorio al traffico. L’amministrazione comunale prevede di procedere intorno al 10 novembre, tempi tecnici permettendo.
Varie, articolate, e tutte degne di attenzione le ragioni dei due fronti: «Il corso chiuso al traffico ci dà più sicurezza, non vediamo più le prostitute, l’aria è respirabile e la gente ha ritrovato il gusto di passeggiare» è la sintesi migliore uscita dalle parole di Luciano Ciavattella, titolare della gioielleria Montalbano, davanti al sindaco. Più della sicurezza la tutela della salute ha fatto breccia tra i partecipanti al corteo, tutti con l’adesivo “No Smog” appiccicato sul petto. «Il passaggio di auto a velocità limitata a 30 orari sulla stessa corsia dei bus finirà per rallentare la viabilità e aumentare lo smog»ha obiettato dalla folla Fulvio Gianfania. Ma respirare aria buona, ha ribattuto il sindaco Alessandrini, è un diritto di tutti e non solo di chi vive o lavora su corso Vittorio, «dunque è dovere dell’amministrazione comunale studiare modifiche alla viabilità in una visione complessiva e nell’interesse collettivo». In altre parole, togliere l’inquinamento da corso Vittorio per spostarlo su via Teramo non ha senso.
L’iniziativa di ieri ha evidenziato a chiare note la diversità di posizioni e di vedute tra residenti e commercianti. Uniti solo su un punto, politici compresi: tutti sono favorevoli al ritorno dei mezzi pubblici e dei filobus che portano clienti, li prendono e li lasciano sotto le case e davanti ai negozi. Divisi invece quando si è parlato di traffico privato: i residenti non vogliono sentirne parlare, al contrario i negozianti non vedono l’ora che le auto tornino sul Corso. Anche solo a senso unico sud-nord.

E Alessandrini apre al referendum

Costruttivo e animato il botta e risposta tra comitato e sindaco in aula consiliare, concluso con un’apertura forte del sindaco: «Se avrete la forza di raccogliere i numeri per un referendum sono disposto ad accoglierlo e a promuoverlo» ha detto il primo cittadino. Il quale, rispondendo a una domanda di Fabrizio Canta (negoziante e portavoce del comitato), ha assicurato che ne rispetterà il risultato e agirà di conseguenza. E’ il patto tra gentiluomini che il centrodestra aveva chiesto in conferenza stampa e che ribadirà nel consiglio comunale straordinario, da fissare, per discutere di corso Vittorio. Canta ha esposto con chiarezza le ragioni del comitato: «No alle auto private che portano smog e rumore, il futuro che auspichiamo per Pescara è fatto di più isole pedonali e più trasporto pubblico, no a soluzioni dettate dall’appartenenza politica».
«Il traffico caos di venerdì ha dimostrato quanto sia importante aprire corso Vittorio alle auto» hanno sostenuto Alessandrini e Del Vecchio, contestati dal pubblico. Anthony Micolitti: «Avete indovinato la soluzione della bretella alternativa fino a via Michelangelo, togliendo la rotatoria di via Teramo: a questo punto a che serve far passare le auto su Corso Vittorio?». Domanda condivisa e ripresa da Carlo Masci, consigliere di Pescara futura: «La nuova bretella insieme con via Ferrari consentirà di assorbire il traffico di corso Vittorio». «Vi chiediamo di ripensare la scelta fatta, la città si è già appropriata del Corso senz’auto - ha aggiunto Marcello Antonelli, Forza Italia -. Come noi abbiamo accettato il Ponte del mare, non siate miopi e fate la cosa giusta lasciando corso Vittorio aperto ai soli bus».

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