L’Enac rilancia sulla chiusura dello scalo dei Parchi: dopo sei giorni di sospensione dei voli di aviazione generale, sabato scorso l’ente nazionale ha comunicato con una nota la sospensione dei voli commerciali (mantenendo l’aviazione generale) fino al 20 gennaio 2015. Ciò in seguito alle indagini che hanno portato al sequestro di un’ampia area di 20 mila metri quadrati e la notifica di sei avvisi di garanzia. In realtà al momento non ci sono voli commerciali operativi sullo scalo, tuttavia se dovesse essere confermata la chiusura fino a gennaio, lo scalo avrebbe le ali tarpate davvero. Giuseppe Musarella, amministratore della Xpress, gestore dello scalo dei Parchi, spiega che la nota dell’Enac è stata una sorta di notifica automatica. «Di solito l’ente, in caso di problemi o indagini in corso, stabilisce la sospensione di voli commerciali in tutti gli scali per tre mesi - ha spiegato Musarella -. Si tratta di tempi tecnici stabiliti di prassi. Nel caso dell’aeroporto dei Parchi, forse l’Enac non ha compreso che l’area sequestrata non impedirebbe il decollo degli aerei». L’assessore comunale con delega allo scalo Emanuela Iorio ha aggiunto che presto il gestore invierà un nota ulteriore all’Enac per spiegare la situazione. «Sicuramente - ha aggiunto il gestore - l’Enac domani (oggi per chi legge) farà dietrofront, rendendosi conto della situazione reale dell’area aeroportuale.
Tuttavia se la revoca della disposizione dell’Enac non dovesse essere così automatica come sostiene il gestore, l’amministrazione comunale dovrebbe prendere davvero in considerazione il da farsi. Ha tentato di sollevare la questione in Consiglio comunale il consigliere di Appello per L’Aquila, Ettore Di Cesare, con un ordine del giorno che impegnava l’amministrazione ad analizzare la convenzione al fine di verificare eventuali inadempienze del gestore. In maniera pilatesca, la maggioranza, senza indicazioni certe, ha deciso di rinviare la palla alla conferenza dei capigruppo. Una conferenza-studio sui contenuti della convenzione ventennale sottoscritta dal gestore e dal comune dell’Aquila anni or sono. Un documento che almeno i consiglieri comunali votati dai cittadini e pagati con i soldi dei cittadini dovrebbero conoscere, così come altri atti importanti. Invece no: buio totale, è necessaria una nuova riunione con gettone di presenza per scoprire finalmente cosa contiene il misterioso documento. Ci saranno i termini per una rescissione del contratto con Xpress? Chi lo sa? Certamente l’indagine non c’entra affatto con i motivi di rescissione per eventuale inadempienza del contraente. La sensazione è che Xpress e Comune dell’Aquila siano ormai separati in casa già da tempo. Si attende dunque un pretesto per dirsi addio. Una separazione che tuttavia potrebbe non essere indolore per il Comune dell’Aquila se sbaglierà le proprie mosse.