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Data: 27/10/2014
Testata giornalistica: La Repubblica
Lavoro, Camusso risponde a Renzi: "Non sa maneggiare la memoria"

Il leader della Cgil dopo la battuta del premier dalla Leopolda: "L'articolo 18 č come il gettone dell'iPhone? Noi siamo in grado di farci i selfie". Fassina: "Il Pd non diventi il partito dei finanzieri". Boschi: "Nessun rischio scissione"

TORINO - Una risposta sul filo della battuta, ma molto polemica. Non si smorza il duello a distanza tra il premier Renzi e il segretario della Cgil Susanna Camusso il giorno dopo la grande manifestazione di Roma (foto / video). E Camusso attacca dal Salone del Gusto di Torino: "Ci pare sia lui ad avere un problema: non sa maneggiare la memoria per imparare rispetto al futuro". Alla battuta di Renzi sull'articolo 18 ("č come mettere il gettone nell'iPhone"), la sindacalista risponde: "Siamo in grado di farci i selfie come il presidente del Consiglio. E i selfie erano molto di moda anche ieri alla nostra manifestazione".

"Mi pare evidente che il presidente del Consiglio non abbia argomenti per contrastare le cose che abbiamo sostenuto ieri in termini di cambiamenti della delega del lavoro", ha continuato la leader sindacale. E ha aggiunto, riferendosi all'affermazione di Davide Serra alla Leopolda circa l'opportunitā di limitare il diritto di sciopero dei lavoratori pubblici: "Abolire lo sciopero? A dirlo sono coloro di cui si circonda il presidente del consiglio, finanzieri. Mi pare che il governo Renziabbia bisogno ogni giorno di affermare che i suoi principali ispiratori sono gli imprenditori".

"Domani abbiamo un incontro col governo, speriamo che abbiano buone intenzioni di discutere. Noi - ha detto riferendosi allo sciopero - abbiamo annunciato che continueremo la nostra iniziativa".

Dallo zoo di Roma - dove aveva promesso di portare oggi i suoi bambini, motivo che gli impediva di partecipare alla Leopolda - ha replicato a Renzi anche Stefano Fassina, che in un'intervista a Skytg24 ha messo in guardia il premier dal non trasformare il Pd in un partito dei finanzieri: "Mi stupisce sempre l'abilitā del presidente del Consiglio di evitare il merito dei problemi e di fare discorsi generici alla ricerca di nemici da dare in pasto all'opinione - ha detto il deputato democratico - Spero che, oltre a non avere un partito di reduci, non abbiamo un partito solo di amministratori delegati o di grandi finanzieri con residenze nei paradisi fiscali".
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Sull'ipotesi di una spaccatura interna al Pd ha risposto anche il deputato bersaniano Afredo D'Attorre, esponente della minoranza dem: "Non so se Renzi auspica una rottura, ma se spera questo se lo tolga dalla testa. Noi rimarremo nel Pd per restituirgli la sua vocazione di grande partito della sinistra e per costruire un'alternativa nel Pd che possa affermarsi nel prossimo congresso. Sono convinto che Renzi non sarā l'ultimo segretario del Pd".

Esclude il rischio scissione anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi a Che tempo che fa su Raitre: "Il Pd č casa nostra. Non credo ci sia un rischio scissione", ha ribadito e, in merito alla contrapposizione tra la mobilitazione della Cgil e la Leopolda ha aggiunto: "Non vorrei che si creasse un clima di contrapposizione, la piazza e la Leopolda sono due realtā diverse, non contrapposte. La Leopolda non ha mai parlato contro, non č mai stata una protesta fine a se stessa, in piazza ieri qualche frase pesante contro il Governo c'č stata. E' stata una bella piazza, ma ci sono stati dei toni che alla Leopolda non ci sono stati".

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