E’ stato un incontro “surreale” quello tra governo e organizzazioni sindacali, al ministero del Lavoro, sulla legge di stabilità. La definizione - riportata da tutte le agenzie di stampa - è di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ha sottolineato come i sindacati si siano trovati di fronte a ministri che “non avevano mandato a discutere di nulla”.
“Mandateci una mail, si potrebbe tradurre così l'atteggiamento del governo. Questo è il rispetto”, ha aggiunto Camusso al termine dell'incontro a cui hanno preso parte il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, quello del Lavoro Giuliano Poletti e Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio.
Per i sindacati invece, oltre a Susanna Camusso, erano presenti il segretario confederale Cgil Danilo Barbi; per la Uil il segretario generale aggiunto Carmelo Barbagallo e il segretario confederale Guglielmo Loy; per la Cisl il leader Anna Maria Furlan e il segretario confederale Giuseppe Sbarra mentre per l'Ugl il segretario confederale Stefano Conti ed Ermenegildo Rossi.
Insomma, un tavolo molto ampio, ma risultati pari a zero, visto che gli interlocutori del sindacato “non erano nelle condizioni di rispondere”, “non avevano il mandato”, come riferisce anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
“Il Governo non intende, non dico condividere con le parti sociali, ma neanche provare a misurarsi. Questo non ci pare un governo innovatore”, ha commentato ancora la leader della Cgil, Susanna Camusso, sottolineando così la mancanza “anche di risposte basilari” al tavolo sulla Legge di Stabilità.
E' sembrato, ha detto Camusso, che “gli incontri siano solo dei luoghi dove le parti dicono solo quello che pensano”, senza reale confronto: “Questo non ci pare né una disponibilità all'ascolto né una volontà di misurarsi sui temi che sono stati posti”.
E alla mancanza di risposte la Cgil intende rispondere con il proseguo della mobilitazione: Così, alla domanda dei cronisti sulla possibilità dell’avvicinarsi di uno sciopero generale, Camusso ha risposto così: “Sabato avevamo detto una cosa precisa: che saremmo andati avanti in assenza di risposte e mi pare che siamo in assenza di risposte”.