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Pescara, 24/11/2024
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Data: 28/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Ferrante: Corso, nessuno pensa ai disabili. Carrozzine Determinate, il presidente: si protesta per le auto e non per la Strada parco

PESCARA «Nessuno può essere contrario alle pedonalizzazioni in generale purché siano fatte con criterio e tese a ridurre l’inquinamento, il traffico e gli incidenti». A intervenire sulla diatriba su Corso Vittorio Emanuele chiuso al traffico o riaperto alle auto è l’associazione Carrozzine Determinate di Claudio Ferrante che spiega: «Pensiamo che il progetto sia stato sbagliato fin dall’inizio e crediamo che vada ripensata tutta la mobilità sia dell’area centrale che di quella periferica». L’associazione interviene anche sul «diritto alla mobilità» illustrando che «mentre tutti passeggiano entrando nei negozi, le persone con disabilità rimangono fuori a guardare le vetrine. Eppure all’inizio dell’anno, esattamente il 4 gennaio, la nostra associazione, con una clamorosa manifestazione, aveva attirato l’attenzione del problema delle barriere architettoniche proprio in corso Vittorio occupando con le carrozzine i parcheggi della zona». «Non ci sembra neppure che chi manifesta oggi si sia preoccupato o abbia chiesto consigli straordinari per parlare e protestare per la strada della vergogna, ossia la Strada parco», ha aggiunte Ferrante, presidente dell’associazione. «Quella sì che avrebbe modificato la qualità della vita a Pescara e a Montesilvano a migliaia di cittadini e avremmo potuto avere un trasporto pubblico innovativo, più ecologico, più veloce, effettivamente utile, più moderno e meno impattante che avrebbe consentito di abbattere tutte le barriere architettoniche e avere piste ciclabili effettivamente percorribili con la massima sicurezza». Secondo Ferrante la Strada parco è «la strada ella vergogna» perché costata 31 milioni di euro e «altri milioni dovranno essere spesi per eliminare centinaia di barriere architettoniche, molte delle quali ineliminabili. Al danno si aggiungerà la beffa perché oggi la Gtm fa sapere che a pagare il costo di questo sperpero di denaro pubblico saranno i cittadini di Montesilvano e di Pescara. Come mai gli amici di corso Vittorio», si domanda retoricamente Ferrante, «non hanno mai denunciato questa situazione né sono mai scesi in piazza al nostro fianco? La disabilità non è né di destra né di sinistra», ha concluso Ferrante.

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