Su corso Vittorio Emanuele se ne son viste di tutti i colori, ma il bello deve ancora venire: lunedì 10 novembre è fissata la riapertura al traffico (era stato chiuso il 13 gennaio), giovedì 14 la riunione straordinaria del Consiglio comunale. Grottesco che la conferenza dei capigruppo abbia fissato l’assise straordinaria per una data successiva alla riapertura: di che cosa discuteranno gli augusti consiglieri, per giunta col gettone di presenza raddoppiato? Sarà l’occasione, l’ennesima, di tirarsi siluri a vicenda su una questione che ha diviso la città nell’ultimo anno di amministrazione a guida centrodestra e che è destinata a dividerla anche ora che al timone c’è il centrosinistra. Di certo c’è che alla prima decade di novembre rivedremo le automobili transitare sul corso, sia pure solo sul lato-mare in direzione sud-nord, mentre mezzi pubblici e di soccorso e vetture dei residenti solcheranno il lato-monte. In verità, fosse stato per il vice sindaco nonché assessore alla Mobilità Enzo Del Vecchio, corso Vittorio Emanuele sarebbe stato riaperto da un pezzo. Ma l’esigenza, ribadita più volte, di «mettere in sicurezza la strada» ha fatto slittare l’ora X. Il Comune sta aspettando l’arrivo delle barriere metalliche per separare, non solo visivamente, le fioriere-sarcofago dalla strada e per evitare pericolosi incontri ravvicinati fra i mezzi in transito e i pedoni. Il ritardo è dovuto al fatto che il materiale proviene da Bolzano e lo deve spedire l’unica ditta in Italia che produce questo tipo di protezioni stradali.