Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.940



Data: 28/10/2014
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Trasporto locale, così la Campania copia la Lombardia: si liberalizza. Con un bando europeo, la Regione mette sul mercato i servizi che in tutto valgono 5,3 miliardi di euro

NAPOLI Il trasporto pubblico locale in Campania vale 5 miliardi 336 milioni. Una vera fortuna che Palazzo Santa Lucia ha deciso di mettere sul mercato: bandi di gara europei; messa in vendita dei servizi su ferro, gomma e mare; apertura totale ai privati. Bando europeo significa, ad esempio, che la Régie autonome des transports parisiens (Ratp) che gestisce il metrò di Parigi, potrebbe in futuro gestire la metropolitana di Napoli, scalzando Metronapoli. «Un’ipotesi estrema», si affrettano specificare in Regione, ma non per questo impossibile.

Andiamo con ordine, quindi. Per il trasporto ferroviario, sono messi a bando quasi 9 milioni e mezzo di chilometri come monte-annuo con un importo totale a base di gara di poco più di un miliardo e 600 milioni. La novità è che i contratti di servizio avranno una durata di 12 anni, così da consentire alle aziende di poter effettuare investimenti. Per i servizi su rete Rfi, il monte-chilometri anno è di poco meno di sei milioni di chilometri, con un importo di gara di oltre 1 miliardo e 700 milioni. Per il trasporto su gomma, per il quale sono previsti diversi lotti a seconda del territorio delle province campane, il monte chilometri è di oltre 107 milioni, con un importo totale che supera i 2 miliardi di euro.Infine, per il trasporto marittimo, sono previsti due lotti: uno per la tratta che arriva a Capri, l’altra per Ischia e Procida. Nel primo caso, le miglia marine sono circa 150 mila e l’importo totale è di 9milioni. Per le altre due isole, invece, le miglia marine sono circa 300 mila, per un importo totale di 27 milioni di euro. La data per capire se tutto questo potrà andare a buon fine è il 10 dicembre prossimo, data entro la quale dovranno pervenire le manifestazioni di interesse delle aziende. La Regione la chiama procedura di «prequalifica», utile ad accertare il possesso dei requisiti minimi di capacità morale, economica e tecnico-professionale richiesti e sulla successiva trasmissione di una “lettera di invito” ai soggetti ammessi a partecipare.

Qual è l’obiettivo di Palazzo Santa Lucia, oltre a quello di migliorare il trasporto (ed è inutile ricordare in quale abisso sia oggi caduto)? Il primo è di fare pulizia delle 135 aziende che oggi operano in Campania nel comprato trasporti — riducendole a sole 10 — sfrondando i 149 contratti tuttora in essere. Certo c’è anche la necessità di procedere a contratti pluriennali con certezza di investimenti e qualità del servizio per gli utenti e ad un efficientamento del sistema (aumento rapporto ricavi-costi con diminuzione dell’evasione).

L’arrivo di concorrenti stranieri o anche nazionali avrebbe ricadute per le aziende campane? Certamente queste ultime perderebbero l’appalto e quindi lo svolgimento del servizio; ma non ci sarebbero contraccolpi per l’occupazione. Punto cardine di questa liberalizzazione del trasporto è che chiunque dovesse subentrare si farà carico dell’intera forza lavoro di una sola o di tutte le aziende dalle quali rileva il servizio. La Regione — che non crede a un interessamento degli stranieri — ipotizza una realtà futura simile a quella lombarda, dove Trenitalia e Ferrovie Nord Milano si sono consorziate, dando vita a Trenord che gestisce il trasporto ferroviario; o in Emilia Romagna dove sempre Trenitalia e Tper hanno messo in piedi un joint con il Consorzio trasporti integrati.

Parla di «rivoluzione» il governatore Stefano Caldoro. «Siamo l’unica Regione in Italia ad affrontare il tema in maniera complessiva. In parte privatizziamo, perché apriamo ai privati; ma parliamo di liberalizzazione perché il pubblico partecipa direttamente, augurandomi che le banche partecipino direttamente a questa grande occasione». Per l’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella si sono messi «paletti molto chiari perché vogliamo aziende la cui dimensione economico-finanziaria e tecnica assicuri la qualità del servizio ai nostri cittadini. Che, lo ricordo, meritano un servizio stabile ed efficiente».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it