ELETTRIFICAZIONE
GIA’ PREDISPOSTA
Una lunga distesa di pali e fili dalla strada parco a corso Vittorio Emanuele e ancora sulla Tiburtina fino all’Aeroporto a ovest e fino al Tribunale nuovo e all’Università a sud. E’ questa l’immagine di Pescara che rischia di finire sulle cartoline del prossimo futuro se la filovia verrà completata secondo il progetto previsto dalla Regione e dalla Gtm che è stazione appaltante. Scenario che minaccia di scatenare un putiferio alla conferenza di servizi per la definizione del secondo e terzo lotto dell’opera. La riunione era convocata per lunedì scorso ma la Regione ha chiesto un rinvio. Scoprire che pali e fili non si limitano alla sola strada parco ma andranno installati lungo l’intero percorso ha spiazzato l’amministrazione comunale a Pescara che ora pretende chiarimenti. «Condividiamo l’esigenza di un trasporto pubblico che colleghi rapidamente le zone lontane della città, ma senza moltiplicare pali e fili» dicono a Palazzo di città.
A spaventare sono tempi e costi dell’operazione, ma anche e soprattutto le conseguenze estetiche di un progetto tanto impattante per la città. L’ultima parola spetterà al consiglio comunale e dall’aria che tira c’è la concreta possibilità che il progetto salti del tutto dopo che sono già stati spesi circa dieci milioni di euro e che i lavori del primo lotto su Montesilvano e Pescara sono prossimi alla conclusione. Per molti è un colpo di scena, eppure era già stato messo tutto nero su bianco nella nota che la Gtm, a firma del presidente Michele Russo, aveva inviato il 15 marzo 2013 fa all’allora sindaco di Pescara Luigi Mascia e a quello di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci. Nota sulla quale l’allora consigliere comunale e regionale Acerbo richiamò l’attenzione, ma senza risultato.
Il testo di Russo è chiaro: “Sono state individuate - si legge - le tratte elettrificate che nel secondo lotto partono da via Pellico e proseguono su corso Vittorio Emanuele, via Conte di Ruvo e via Misticoni terminano in fondo a via Lo Feudo... Nel terzo lotto l’elettrificazione con pali e fili prosegue su via Lago di Campotosto e via Volta per collegarsi con la via Tiburtina, in corrispondenza con la strada pendolo, e via Volta per terminare in via Fosso Cavone”. Di percorso in modalità ibrida si parla sono relativamente agli ultimi tratti dei due lotti: su via della Bonifica e verso l’aeroporto.
Sapeva tutto la vecchia amministrazione di centrodestra che ha partecipato alle riunioni tecniche sulla filovia e che ha già fatto predisporre l’elettrificazione per la filovia sul tratto di Corso Vittorio appena riqualificato: questo nonostante il Prg preveda che il filobus passi sull’area di risulta e nessun consiglio comunale nel frattempo abbia disposto diversamente. Motivo per un nuovo scontro tra maggioranza e opposizione. I tecnici comunali hanno confermato che pali e fili dovranno essere installati sul resto del tracciato, ponte Risorgimento compreso. «Ciò significa che il Filò non avrà corsie dedicate e dunque correrà su un percorso promiscuo che ne vanificherà l’utilità perché la velocità commerciale sarà limitata» dicono a Palazzo di città. L’altra criticità contestata riguarda i costi della filovia: stando alla Balfour Beatty, i soli 6 chilometri di filovia sulla strada parco costano circa 2 milioni e 600mila euro tra gestione e manutenzione. «Con questi presupposti, quanto costerà gestire i tre lotti?» è la domanda in Comune che mette a rischio il completamento dell’intero progetto.