Clima sempre più aspro tra i vertici Pd e il sindacato. Dopo le parole di Susanna Camusso, contenute in un’ intervista rilasciata stamattina ( «Renzi è a Palazzo Chigi per volere dei poteri forti») la reazione di un’esponente della segreteria nazionale Pd ha riacceso il dibattito. «Sono rimasta molto turbata dalle frasi di Susanna Camusso», ha detto Pina Picierno, eurodeputata del Pd, ospite ad Agorà, su Rai3. «Camusso dice oggi a qualche giornale che Renzi è al governo per i poteri forti? Io, allora, potrei ricordare che la Camusso è stata eletta con tessere false o che la piazza è stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò».
Il dietro-front
Qualche ora più tardi, dopo le polemiche suscitate dalle sue parole, la stessa Pina Picierno consegna alle agenzie questa dichiarazione di dietro-front: «Non era mia intenzione lanciare accuse. Se le mie affermazioni hanno dato questa impressione, mi dispiace. Rispetto il sindacato e il popolo della piazza, ma altrettanto rispetto chiedo nei confronti di chi pensa che la sinistra sia cambiamento e riforme e anche nei confronti dell’attuale governo a cui è stata data la fiducia dal Parlamento. E non certo dai “poteri forti”».
L’indignazione della Cgil
«Le parole della Picierno sono destituite di qualsiasi fondamento, sono delle sonore falsità». Così il segretario confederale della Cgil e componente della segreteria nazionale, Franco Martini, commenta le dichiarazioni di questa mattina dell’europarlamentare del Pd Pina Picierno, che ha parlato di tessere false e pullman pagati dal sindacato. «Siamo indignati per le parole dell'eurodeputata del Pd, Pina Picierno- replica una nota ufficiale della Cgil - Potremmo dire che l'on. Picierno dice delle falsità e delle sciocchezze, forse figlie di una fase di nervosismo e di tensioni, essendo il tesseramento della Cgil certificato. Potremmo dire che non ha argomenti di merito e poco rispetto per le centinaia di migliaia di persone che, con grande voglia di partecipazione, hanno dato vita alla straordinaria manifestazione di sabato scorso. Potremmo, ad esempio, parlare delle primarie in Campania. Potremmo dire tutto questo e altro ancora ma, come si usa adesso, non lo faremo».
«La Picierno non voleva offendere nessuno»
«Siamo sicuri che Pina Picierno non voleva offendere nessuno, può capitare nel corso di dibattiti accesi di dire parole eccessive. Noi abbiamo grande rispetto per un importante realtà sindacale come la Cgil e per le persone che manifestano in piazza le loro opinioni». Così Lorenzo Guerini, vice segretario del Partito democratico. «Dopo di che - aggiunge - invitiamo tutti alla misura delle parole e così come noi rispettiamo e riconosciamo i processi decisionali altrui, allo stesso tempo chiediamo uguale rispetto per il percorso democratico degli organismi del nostro partito. Anche evocare i “poteri forti” è eccessivo, e in questo caso sicuramente sbagliato». «Questo governo - sottolinea Guerini - è nato per volontà del Pd e sta lavorando nell’interesse di tutti i cittadini, nel pieno della sua legittimazione e con un vastissimo consenso popolare, come si è visto alle ultime elezioni europee».
Le reazioni
La segretaria Cgil aveva ripetuto le accuse rivolte al premier già in passato, in altre sedi: «Questo governo non ha alcuna disponibilità a confrontarsi con chi, come i sindacati, rappresenta interessi generali e non corporativi». Accuse che hanno innervosito, e non poco, i vertici del Partito. «Cara Susanna Camusso, Matteo Renzi a Palazzo Chigi lo ha messo il Pd, decidendolo in direzione. E non ricordo festeggiamenti dei “poteri forti”» ha scritto su Twitter il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini. Tra battute e interventi “volanti” sui social, a sostegno dei due “contendenti”, l’atmosfera politica è diventata rovente. E non solo oggi. L’intervento di Picierno, componente della segreteria del Pd, aveva alzato il tiro . E a difesa della leader Cgil era arrivato il capogruppo di Sel a Montecitorio, Arturo Scotto. Che su Twitter aveva scritto: «Pina Picierno quando parla di Cgil conti fino a dieci. Abbia rispetto di chi sfila per difendere i propri diritti e il proprio lavoro».
La gag dell’apparecchio a gettoni
Martedì per stemperare le tensioni il conduttore del programma DiMartedì Giovanni Floris ha provato a far sorridere la segretaria Cgil Susanna Camusso con una gag. Durante la trasmissione il conduttore ha ricordato a Camusso la battuta di Matteo Renzi: «Il sindacato usa il cellulare con i gettoni», e le ha proposto di riempire le pause del programma con qualche telefonata da un apparecchio tradizionale, d’epoca.