Era stato convocato per sedare gli animi ed eleggere il nuovo segretario nazionale dopo le dimissioni del pescarese Geremia Mancini. È finita a botte, botte da orbi al consiglio generale dell’Ugl riunito a porte chiuse al Grand hotel Adriatico di Montesilvano, dove è stato necessario l’intervento degli uomini della Digos e dei carabinieri per evitare il peggio. La rissa è scoppiata nel primo pomeriggio e ha coinvolto una decina di rappresentanti del sindacato, non il segretario uscente Geremia Mancini che nella giornata di martedì aveva formalizzato le sue dimissioni irrevocabili dalla guida del sindacato, presentate circa un mese fa. I funzionari della Digos, che si trovavano all’esterno della sala del Grand hotel, con le porte rigorosamente chiuse, sono stati richiamati dal trambusto che proveniva dall’interno. Quando sono intervenuti si sono trovati di fronte ad una sorta di mischia da Rugby, con una decina di persona che si prendevano a pugni e calci senza risparmiarsi colpi bassi. Sono volate anche bottiglie di vetro ma nessuno è rimasto ferito in modo serio.
LE TELECAMERE ACCUSANO
Le telecamere di sicurezza dell’albergo dovrebbero servire ad accertare le responsabilità dell’accaduto. Al momento non ci sarebbe tuttavia nessuna denuncia.
L’EREDITA’ POLVERINI
Un episodio grave nell’organizzazione sindacale riferimento della destra, attraversata negli ultimi mesi da fortissime tensioni. Tutto è iniziato l’estate scorsa con le dimissioni del segretario nazionale Giovanni Centrella, finito nel mirino dei pm romani con l’accusa di avere sottratto 500mila euro dalle casse dell’Ugl per acquistare un immobile alla figlia. A Centrella era subentrato Geremia Mancini, eletto nel luglio scorso. Due mesi dopo Mancini aveva però annunciato a sorpresa le sue dimissioni, facendo capire che la situazione interna al sindacato era ingestibile. Il pescarese si era scontrato con la corrente che fa capo all’ex governatore della Regione Lazio Renata Polverini, anche lei alla guida dell’Ugl prima di passare all’impegno politico. Uno scontro soprattutto sulle nuove cariche da distribuire all’interno del sindacato, a partire da quella delicatissima di tesoriere. Nella due giorni di Montesilvano, convocata dallo stesso Mancini nel suo Abruzzo, si sono però scontrate le fazioni che facevano capo ai due candidati al vertice: Salvatore Muscarella, segretario generale dell’Ugl-Poste e Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl-Sanità. Qualcosa durante il dibattito non dev’essere andata per il verso giusto, e dalle parole si è passati ai fatti. i primi ad attaccare, secondo le prime testimonianze, sarebbero stati i sostenitori di Capone.