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Data: 30/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Finisce in rissa il congresso dell’Ugl. Geremia Mancini: «Le mie dimissioni erano, sono e rimarranno irrevocabili».

MONTESILVANO Una parapiglia generale, l’arrivo delle forze dell'ordine e un hotel alle prese con la conta dei danni. Si è concluso così, ieri pomeriggio a Montesilvano, il consiglio generale dell’Ugl convocato per eleggere il nuovo segretario generale del sindacato, in sostituzione del dimissionario Geremia Mancini. Il sindacalista pescarese, eletto a luglio, aveva rassegnato le dimissioni irrevocabili dopo appena due mesi dalla sua proclamazione alla segreteria nazionale, avvenuta a seguito di un altro scossone che aveva colpito l’Ugl, ovvero la rinuncia all’incarico da parte del precedente segretario Giovanni Centrella, indagato per appropriazione indebita. Non trova pace il sindacato di centrodestra che ieri, nella sala congressi del Grand Hotel Adriatico, e alla presenza del deputato di Forza Italia ed ex segretario dell’Ugl Renata Polverini, avrebbe dovuto scegliere una nuova guida tra due candidati: Salvatore Muscarella, segretario del settore Comunicazioni, e Paolo Capone, segretario della Sanità. Ed è proprio tra le due opposte fazioni che, prima della votazione, è scoppiata una rissa che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. In particolare, sembra che alcuni sostenitori di Capone abbiano autoproclamato il sindacalista prima della votazione generando un vero e proprio parapiglia. «Non c’è stata nessuna rissa, si è trattato di semplice dialettica», hanno minimizzato diversi delegati, anche se l’intervento di polizia e carabinieri, presenti all’esterno dell’hotel di via Maresca, si è reso necessario una seconda volta durante il pomeriggio per un nuovo forte momento di tensione. Saranno proprio le forze dell’ordine ad accertare eventuali responsabilità, servendosi anche delle registrazioni effettuate dalla telecamera posizionata per riprendere tutte le fasi del congresso che si è concluso con una fumata nera per il sindacato e con la conta dei danni per il Grand Hotel Adriatico dove sono stati spaccati tavoli e sedie, ridotti in frantumi diversi bicchieri e strappata una tenda. Sul posto è arrivato anche il personale del 118 che, dapprima allertato, è stato in seguito rinviato in sede perché nessuno è rimasto ferito durante la rissa. Verso sera, il consiglio si è concluso con l’abbandono della sala da parte della maggior parte dei delegati, diversi dei quali hanno minacciato di rinunciare al proprio incarico perché fortemente delusi dalle ultime vicende che hanno scosso il sindacato. Dopo il coinvolgimento di Centrella nell’inchiesta della Procura di Roma e dopo le rapide dimissioni di Mancini, l’Ugl è ancora alle prese con la mancanza di un segretario generale che possa ricreare quel “clima unitario”, la cui assenza ha portato alle dimissioni del sindacalista abruzzese esattamente un mese fa.

Mancini: «Le mie dimissioni erano, sono e rimarranno irrevocabili».

Così l’ormai ex segretario dell’Ugl Geremia Mancini (nella foto) ha ribadito la sua posizione a margine del congresso conclusosi con la rissa ieri pomeriggio a Montesilvano. Un congresso aperto da Mancini che, però, non era presente nel momento dello scontro. «Quando sono stato eletto ho cercato di rappresentare un’unitarietà che derivava dal voto, 169 voti su 173, e pensavo di ricomporre un’unità all’interno dell'Ugl», ha commentato: «Quando mi sono reso conto di non riuscirci, ho mollato, anche se mi dispiace perché vivo questa organizzazione da anni e volevo riportarla ad una giusta dimensione. Ci sono però situazioni che sfuggono alla passione di un singolo individuo come me. Quello che è successo mi ha convinto ancora di più della decisione presa. Certo, se mai mi chiedessero una mano per cercare di trovare una tranquillità, accettereri, ma non nel ruolo di segretario».

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