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Pescara, 24/11/2024
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Data: 31/10/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Ai nostri lettori, e anche a tutti gli altri

Amarsi e dirsi addio. Dopo 60 anni. Il Tempo è stata la prima voce dell’Abruzzo, ne ha raccontato luci e ombre, ne ha seguito i grandi passi verso il futuro e i passi falsi, è stato una voce libera dell’informazione. Oggi questa voce si spegne. Da domani Il Tempo d’Abruzzo esce dalle edicole ed entra nell’album dei ricordi. In tutti questi anni i giornalisti e i collaboratori di questo giornale hanno risposto a due soli padroni: la libertà di informare, che è la quintessenza della stampa democratica, e la propria coscienza. Il giudizio su questi due parametri è tutto dei nostri lettori, che ci hanno accompagnato col loro affetto e la loro costanza, con i loro incoraggiamenti e con le loro critiche di cui abbiamo sempre fatto tesoro. Non è bastato a garantire la sopravvivenza di questa edizione, e nessuno potrà sciogliere il dubbio se sia stato fatto davvero tutto e meglio perché Il Tempo d’Abruzzo continuasse a informare, a raccontare, a criticare. Ci sono state tante voci che si sono alzate per testimoniare una solidarietà ben oltre le frasi di circostanza, persino insospettabili. Ci sono state voci mancanti, e quel silenzio colpevole, anche a livelli istituzionali, ci ha rafforzati tutti nella convinzione di aver ben operato, di non aver fatto sconti a nessuno, di aver sempre inseguito la notizia e la verità, anche con inchieste "scomode" che hanno dato fastidio al Palazzo e di cui non potremo raccontare l’epilogo. Oggi, che si ammaina la bandiera, in redazione c’è la consapevolezza di non aver combattuto invano una battaglia di civiltà, e soprattutto di averla combattuta con onore. Lasciamo il campo e il testimone ad altri colleghi, con l’auspicio che sappiano far valere ogni giorno quel principio della schiena dritta di fronte al potere, sotto ogni forma, così caro a Indro Montanelli. È questa la spina dorsale del giornalismo, così come l’abbiamo sempre inteso. Ci siamo amati per 60 anni e questo addio ha davvero il sapore delle cose belle che miscela il gusto amarissimo del presente alla dolcezza del ricordo. È, questo, l’unico articolo che non avremmo mai voluto scrivere. Ma, cari lettori, ve lo dovevamo. Grazie a voi tutti.

I redattori e i collaboratori de «Il Tempo d’Abruzzo»

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