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Data: 31/10/2014
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Sistema spa(gruppo Arpa): dipendenti in rivolta, «No a privatizzazione, posti a rischio». Rolandi (Filt Cgil) «La gara può essere ancora annullata»

CHIETI - La privatizzazione 'non s’ha da fare' e il bando va revocato.

Questo il punto fermo che i dipendenti della Sistema spa, società partecipata dall’Arpa, hanno ribadito in un'infuocata assemblea che si è svolta lunedì sera a Pescara e che si occupa del servizio di pulizia degli autobus e delle sedi della società regionale di trasporto pubblico, della vendita e distribuzione dei biglietti e del servizio di call center, dando lavoro a 100 dipendenti.

I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil traporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro hanno annunciato lo stato di agitazione.

Parole pesanti nei confronti del presidente di Regione, Luciano D’Alfonso, che a detta loro, si sarebbe rimangiato la promessa elettorale di bloccare l’esternalizzazione che lui stesso aveva definito non condivisibile, di un’azienda fiore all’occhiello e in pareggio di bilancio, strategica per il progetto di fusione delle società di trasporto.

Critiche anche nei confronti del neo-presidente Arpa Luciano D’Amico, reo di non prendere ancora posizione sui destini di Sistema.

La privatizzazione osteggiata da sindacati e lavoratori era stata avviata, tra le proteste, dall’ex presidente Arpa, Massimo Cirulli, con un bando pubblicato il 28 aprile di quest’anno, relativo al servizio di pulizia, spacchettato per le aree di L’Aquila, Pescara-Chieti, Teramo-Giulianova.

Per quanto riguarda il servizio vendita e distribuzione dei titoli di viaggio, Cirulli ha sottoscritto contratti diretti tra Arpa e alcuni esercizi commerciali, bypassando Sistema.

Da lì si è scatenata la protesta dei sindacati, preoccupati delle ricadute occupazioni della privatizzazione e per lo svuotamento delle funzioni svolte dalla società.

Lo stesso ex assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra si disse contrario all’operazione di Cirulli e promise di ritirare il bando. Lo stesso fece D’Alfonso in campagna elettorale.

Ma il bando ha proseguito il suo iter e a fine giugno sono state aperte le buste con offerte contenenti ribassi anche del 30 per cento, come temevano i sindacati.

Il lotto di Pescara-Chieti e Teramo-Giulianova è stato aggiudicato in via provvisoria all’associazione temporanea di imprese (Ati) composta da La Lucente Srl di Bari e la Lux Srl di Chieti. Il lotto della provincia dell’Aquila, invece, all’Unilabor Società consortile di Roma.

“La gara può essere ancora annullata - sostiene Franco Rolandi segretario della Filt Cgil - perchè l’Arpa può far valere la clausola in cui è scritto che ’con insindacabile giudizio della società appaltante può decidere di annullare la gara, prima dell’affidamento definitivo’. E aspettiamo che D’Alfonso e D’Amico prendano questa decisione”.

Anche perché, osserva il sindacalista, “sarebbe poco opportuno che le risorse derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio, ovvero le entrate economiche, siano gestite da società esterne. È più logico e opportuno che se occupi direttamente la società”. Salvaguardando i posti di lavoro e la loro qualità.

“Con ribassi del genere i licenziamenti e il peggioramento delle condizioni di lavoro saranno inevitabili, o in alternativa, sarà compromessa la qualità del servizio, a discapito dei cittadini utenti. Sistema - conclude Rolandi - dopo anni di gestioni allegre e clientelari, in pochi mesi ha chiuso il bilancio in pareggio, eliminando le assunzioni indiscriminate, che avevano picchi in campagna elettorale, e intervenendo su sprechi e diseconomie. Ed è ora un’azienda sana che può essere strategica nel progetto imminente di fusione delle società di trasporto”.

Dall’estate del 2013 di Sistema è presidente in house, e a costo zero, il direttore generale di Arpa, Michele Valentini e nel consiglio d’amministrazione siedono anche il direttore tecnico, Eduardo Iezzi, e il direttore risorse umane, Michele Litterio.

L’azzeramento del precedente cda è avvenuto a seguito delle dimissioni del presidente, Giuliano Gambacorta, che ha addotto come motivazione non meglio precisate “insanabili conflittualità interne”, in particolare nei confronti dell’allora vice presidente, Mario Ciarrapico.

Oggi le quote sono per il 62% a carico di Arpa, gli altri soci sono Di Fonzo Spa (14%), Gtm (12%), Ferrovia Adriatico Sangritana (1%) e altri (17%).

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