ROMA «Non ci sottraiamo all'impegno di fare uno sforzo ma c'è una soglia oltre alla quale non si può andare». A tarda sera un governatore che ha partecipato alla conferenza Stato-regioni fissata per elaborare una controproposta al governo sui tagli agli enti locali, riassume l'umore che serpeggia tra gli amministratori. Quei 4 miliardi di risparmi (7,2 se si conteggiano le manovre passate dei governi Monti e Letta, gli sgravi Irap e la riduzione dei fondi comunitari) vengono giudicati un sacrificio inaccettabile per far funzionare la macchina. «A meno che non si vogliano soffocare servizi fondamentali».
DOSSIER
Così i presidenti di regione, coordinati dall'assessore all'economia della Lombardia, Massimo Garavaglia, stanno mettendo a punto un articolato dossier da presentare a Palazzo Chigi per correggere la dura impostazione della legge di Stabilità. E c’è chi come il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, prova a mediare, dopo essere stato in prima fila a guidare la rivolta dei governatori. Ieri il «suo» assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, ha fatto il punto: «Con le altre Regioni abbiamo analizzato gli ambiti delle materie di nostra competenza su cui confrontarci con il governo per arricchire e rendere più sostenibile la manovra. Non ci tiriamo fuori dal percorso di riequilibrio dei conti di finanza pubblica: siamo l’unico livello di governo ad anticipare al 2015 il pareggio di bilancio».
È la sanità il nodo centrale. I governatori sono pronti a fare la loro parte promettendo, con una applicazione rigida e universale dei costi standard e una riduzione del centri di spesa, tagli per 1 miliardo. Una cifra importante visto che la dotazione delle regioni, in materia, vale 30 dei 110 miliardi. In cambio, le regioni chiederanno al premier Renzi di recuperare «risorse vaganti» per gli investimenti nel'edilizia sanitaria attingendo al fondo creato nel 1988. «Se riusciamo a sistemare gli ospedali - ragiona il governatore di una regione dell'Italia centrale - miglioriamo le infrastrutture e in prospettiva riduciamo i costi». «Con il premier le regioni non hanno mai cercato lo scontro ma il confronto e speriamo di portare nei tempi utili le proposte in Parlamento» ha spiegato il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino. Proposte nelle quali dovrebbe trovare posto anche una razionalizzazione del fondo per il Trasporto pubblico locale. Sintetizza l’assessore Sartore: «Sul tavolo ci sono varie richieste tra cui l’efficientamento della spesa corrente in tutti i settori: nella sanità, nel trasporto pubblico locale, nelle società. E’ importante per noi, e a cascata per i comuni e le aziende, che vengano rilanciati gli investimenti, e maggiore respiro potrebbe arrivare anche dal rifinanziamento del patto di stabilità incentivato verticale a favore dei comuni».