"Sciopero generale al centro-nord il 14 novembre e al centro-sud il 21 dello stesso mese". Lo dice il leader della Fiom, Maurizio Landini, ospite di Lucia Annunziata a "In 1/2 h" su RaiTre. Landini poi ribadisce di non voler scendere in politica. "Io - spiega - voglio continuare a fare il sindacalista, voglio però che sia chiaro che a me di fare la minoranza non me ne frega proprio nulla. Voglio rappresentare le persone". E per cambiare un Paese "lo devi governare, non devi stare all'opposizione".
Sul jobs act, il leader della Fiom dice: "L'unico modo per far cambiare l'idea al Governo è di convincerlo che noi abbiamo la maggioranza dei consensi. Bisogna convincere Renzi che contro il lavoro non va da nessuna parte". Il sindacalista continua: "Quando un Paese ha bisogno di leader, allora è un Paese malato".
"Gli interessi delle persone - sottolinea il segretario della Fiom - che per vivere devono lavorare e che in questo Paese sono ancora la maggioranza non sono oggi l'interesse generale di questo Paese e non sono dentro alle politiche del Governo". E non sono dentro alle politiche del Pd: "allo stato attuale - aggiunge - mi pare proprio di no perché il segretario del Pd è anche premier. Le sue politiche non stanno andando verso più tutele, più diritti, meno precarietà, un rilancio degli investimenti",
Landini ricorda poi gli scontri tra la polizia e gli operai dell'Ast di Terni a Roma: "In quella piazza - afferma - siamo stati aggrediti, abbiamo feriti e ricoverati, ma noi non abbiamo alzato un dito". "Anzi - aggiunge - mi assumo la responsabilità di aver garantito l'ordine pubblico", evitando che "la situazione degenerasse".