Il caos. Già ieri pomeriggio alcuni profili degli impiegati erano stati bloccati. I primi ad accorgersene sono stati i lavoratori degli uffici tecnici che non hanno potuto accedere ai loro terminali: le loro password erano state invalidate. Gli addetti sono stati poi accompagnati dagli agenti di sicurezza ai loro armadietti perché li svuotassero. Questa mattina, domenica, alle 7, la stessa sorte è toccata ad altri addetti di terra che non hanno potuto timbrare il cartellino: il loro badge risultava smagnetizzato. In dieci sono stati nuovamente avvicinati dal personale della sicurezza e hanno dovuto portare via ogni oggetti personale.
I colleghi hanno assistito impotenti e stupefatti alla scena, ma alle dieci hanno deciso di interrompere il lavoro e andare via. L'azienda li ha ricontattati telefonicamente chiedendogli di presentarsi in aeroporto nel pomeriggio.
Per reazione già questa notte venti aerei Alitalia sono rimasti fermi nelle piazzole di atterraggio e di decollo e gli impiegati delle torrette hanno impiegato circa otto ore per riuscire a spostarli e liberare le piattaforme per il traffico aereo. Ma altri velivoli sono a terra.
E sì è aggiunto anche il caos bagagli: da metà mattinata i nastri sono fermi e tremila valigie in transito (dei passeggeri, cioè, che hanno fatto scalo a Roma tra due voli) non sono state caricate e scaricate.
La grande paura è che si verifichi di nuovo quanto era accaduto in pieno agosto quando la protesta bloccò a terra 20 mila bagagli: ci vollero settimane per rimediare al danno e restituire i colli ai passeggeri.
Gli operai del secondo turno si sono però presentati tutti al lavoro e dalle 14.30 sono terminate le proteste. Nelle stesse ore è ripresa anche l'attività operativa di Alitalia al Net, il sistema automatizzato di bagagli, che era rimasto pressochè bloccato per tutta la mattina e Alitalia ha cominciato le procedure per riavviare le centinaia di bagagli in transito rimasti bloccati a terra, caricando le valige sui primi aerei disponibili.
Adr, che gestisce lo scalo di Fiumicino, in collaborazione con la polizia ha messo a disposizione una task force, pronta a intervenire nel momento in cui Alitalia ne faccia richiesta, per prendere i bagagli e riavviarli con dei voli.
"Stiamo lavorando per cercare di ridurre i disagi - dice all'Adnkronos Vitaliano Turrà, direttore Enac dell'aeroporto di Fiumicino - Riattiveremo le procedure già messe in atto durante la protesta della scorsa estate: si tratta di trasferire i bagagli in transito in un hangar, lavorarli lì e vedere, a seconda di quanti sono, se possono essere riavviati in aereo, altrimenti, se sono troppi, li riavvieremo via terra".
Gli impiegati sono in attesa di capire cosa accade, nessuno infatti, raccontano, era stato avvisato di quanto stava per accadere. "Sapevamo da voci di corridoio che
la società stava prendendo delle decisioni ma nessuno era stato informato di questo sarebbe accaduto. Siamo sicuri che sia stato fatto apposta di domenica, adesso speriamo di riuscire a capire cosa stia realmente accadendo" dice uno degli addetti handling di Alitalia allo scalo.
La situazione nell'aeroporto resta molto tesa, tra i capannelli di lavoratori in protesta, lo sciopero bianco di solidarietà dei colleghi e la rabbia dei passeggeri bloccati nello scalo.