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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/11/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il porto di Ortona, ossatura del sistema logistico regionale

Raggiungere la piena operatività del porto in mille giorni affinché il bacino diventi un'infrastruttura in grado di assicurare lo sviluppo della Regione: è stato il tema al centro della presentazione del libro «Il porto d'Abruzzo in mille giorni» curato da Euclide Di Pretoro e Antonio Nervegna che compongono lo staff del sindaco Vincenzo d'Ottavio in materia portuale. «Occorre dare alla portualità abruzzese una governance capace di unificare le esigenze e le aspirazioni dei territori- spiega Di Pretoro- Ortona porto commerciale per le navi traghetto merci e passeggeri, Vasto per il trasporto di merci in container, Pescara turistico e passeggeri e Giulianova porto peschereccio». Il porto di Ortona, per i due autori, può essere l'ossatura del sistema logistico abruzzese con un ruolo importante nel trasporto marittimo a corto raggio verso i Balcani, il medio oriente e il sud mediterraneo, ma occorre predisporre i fondali, un retroporto con aree di stoccaggio e di smistamento, collegamenti veloci con le autostrade, rendere efficienti i raccordi ferroviari, organizzare i servizi per la sicurezza, semplificare le operazioni doganali e dotarsi di sistemi informatici per velocizzare le operazioni a terra. «I due assi su quali il porto di Ortona deve svilupparsi- aggiunge Nervegna- sono quello tirreno- adriatico, tramite una federazione tra i porti abruzzesi, laziali e con l'autorità portuale di Civitavecchia e sui mercati dell'est come Spalato, Ploce, Durazzo e Igoumenitsa». Dal 2005 ad oggi il traffico navale è cresciuto di poco stabilizzandosi su circa un milione e mezzo di tonnellate da un milione e 350 mila che era nel 2005. Il maggiore quantitativo delle merci movimentate al porto è dato dal deposito Eni con lo scarico di gasolio, 468 mila e 159 tonnellate, e benzina, 106 mila 974 tonnellate. Nella categoria delle merci secche sbarcate i numeri maggiori sono dati dal sale e cemento che superano le 80 mila tonnellate ciascuno Nell'imbarco primeggiano le ecoballe con 12 mila tonnellate e i tubi con 10 mila 550.

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