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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
C’è il premier, operai in ferie coatte. Il segretario della Fiom di Brescia: «Ma oggi saremo lì in tanti a farci sentire»

ROMA «Renzi parli anche con noi, che siamo stati messi in ferie forzate, non parli solo con gli industriali». Una ventina di giorni fa le uova contro le auto blu del premier, che arrivava alla fabbrica Persico in provincia di Bergamo per l’assemblea territoriale di Confindustria, oggi la protesta si sposta a Brescia davanti all’impresa elettrotecnica Palazzoli, dove il presidente del Consiglio incontra gli industriali della provincia lombarda. Per l’occasione gli operai dello stabilimento sono stati messi “in ferie forzate” ma alle 9 di questa mattina, dopo un breve corteo, si riuniscono davanti alla fabbrica per protestare contro «il premier che si sente operaio». Così il il segretario della Fiom di Brescia, Francesco Bertoli, definisce Renzi. Quanti sarete? «Solo della Fiom saremo 500-600 ma con i lavoratori della funzione pubblica, i bancari e altri ancora, arriveremo anche a mille persone». Incontrerete Renzi? «Il premier dice che non parla con i sindacati, invece parla con gli industriali. Gli abbiamo chiesto un incontro perché deve ascoltare anche noi, ma non sappiamo se lo farà». Bertoli, se il premier vi dovesse ricevere cosa gli direte? «Innanzitutto gli diremo di non toccare l’articolo 18. Anzi, di estenderlo a tutti i lavoratori, anche alle aziende con meno di 15 lavoratori»". Perché agli operai della Palazzoli è stato detto di restare a casa? «L’associazione degli industriali ha deciso di fare l’assemblea territoriale in una fabbrica, e non in auditorium o in un centro congressi, perché Renzi vuole fare il premier operaio. Per questo motivo parte dello stabilimento deve restare libero e così gli operai non possono lavorare. Quindi ferie forzate. Ci è stato detto anche per ragioni di sicurezza». L’azienda dice che voi però eravate d’accordo con questa decisione. «No, assolutamente, non è così. Anzi, noi chiediamo all’azienda di accollarsi lei questo giorno di non lavoro e che quindi nella busta paga di dicembre non risulti come un giorno di ferie in meno. Non è giusto che a rimetterci siano sempre i lavoratori, se ne deve fare carico l’azienda, che adesso ha un mese di tempo per pensarci». È vero che agli operai viene negata la possibilità di riunirsi in assemblea? «Certo, ricordiamo che la Palazzoli è un’azienda che non consente di fare assemblea retribuita perché dice che non siamo firmatari del contratto di lavoro, ma noi la facciamo davanti alla fabbrica quando il premier sarà dentro».

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