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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/11/2014
Testata giornalistica: La Repubblica
Amt Genova, la rabbia degli autisti : “Ci toglieranno dalle buste paga i soldi per ripianare quei 9 milioni che mancano alle casse dell’azienda”. Il rischio di nuovi scioperi

"Toglieranno da 300 a 700 euro in busta paga: ecco cosa farà il Comune con i dipendenti Amt. E noi siamo pronti a tutto perché, a questo punto, non abbiamo più niente da perdere ": sono disperati i sindacalisti Amt, tutti uniti Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisal e Ugl. E attaccano: "I vertici dell'azienda se ne devono andare a casa: se non sono riusciti a fare un piano organizzativo e ci presentano ancora una volta il conto, devono essere rimossi".

È passato un anno dall'accordo del 23 novembre 2013, in cui sindacati e lavoratori deponevano le asce di guerra al termine delle "cinque giornate di Genova", ovvero i lunghi scioperi con cui chiedevano "ciò che siamo nuovamente qui a chiedere oggi: la salvezza dell'azienda e dei suoi lavoratori", riassume Mauro Nolaschi, Faisa Cisal. Giovedì l'azienda ha disdetto gli accordi integrativi dal prossimo 2 febbraio: significa che tutta la contrattazione interna, esclusi i contratti di solidarietà, è cancellata.
Sarà l'assemblea, ripetono tutti i sindacati, a dar loro mandato di agire, lunedì sera: "Decideremo alla Sala Chiamata - dicono - sarà difficile tenere i lavoratori, se alle casse dell'azienda mancano 9 milioni di euro perché li dobbiamo mettere noi, presi dal nostro stipendio? Non ci pensano che tra di noi ci sono tante famiglie monoreddito? Trecento euro in meno in busta paga è una scelta scellerata, un'assurdità". I lavoratori non ci stanno a fare altri sacrifici: "Con l'accordo del 23 novembre 2013, i dipendenti hanno investito sul futuro dell'azienda altri 4 milioni - dice Nolaschi - adesso basta, quello dell'azienda è un atto sconsiderato ". Il Comune si è impegnato a garantire tre cose: continuità aziendale, mantenimento della pianta organica e nessun taglio al servizio. E inoltre ha già garantito 30 milioni di euro sul bilancio 2015, un anno in cui Tursi invece pensava di sgravarsi del costo del contributo all'azienda che avreb- be dovuto essere assorbita dal gestore unico dei trasporti previsto dalla nuova legge regionale e dall'apposita agenzia. Che sta cominciando adesso a muovere i primi passi. Inoltre sarà garantita l'assunzione di tutti i dipendenti da parte del nuovo soggetto che si occuperà del trasporto pubblico locale per la Regione, nel caso in cui Amt non vincesse la gara. Ai lavoratori non basta: "Finora noi vediamo una cosa: che Tursi ha presentato il conto a noi, in busta paga - tuonano i sindacati, che spostano il mirino anche sulla Regione - è probabile che la nostra azienda non sarà in grado di partecipare al bando regionale, c'è un bilancio oggi in pareggio che domani dovremo reggere noi sulle spalle, con i nostri stipendi. E poi quel bando è appeso alle elezioni regionali, Amt sta pagando pegno alla politica".
Non temono le multe, i lavoratori di Amt. Lo scorso anno, con le "cinque giornate", hanno accumulato sanzioni "per 25.000 euro a sigla sindacale, più un centinaio di migliaia di euro sommando tutti i provvedimenti a carico dei singoli manifestanti". Sono convinti che la disdetta dei contratti integrativi abbia un unico obiettivo: "Vogliono svuotare la scatola Amt e prepararla perché sia il più appetibile possibile
quando sarà assorbita da qualche privato che vincerà la gara d'appalto regionale", tuonano i sindacati. Ciò che li fa arrabbiare è la mancanza di un piano per il futuro: "I lavoratori non si sono mai tirati indietro nel sostenere l'azienda, ma dove è il piano di riorganizzazione del lavoro che abbiamo tante volte chiesto? Adesso è tardi: l'azienda ha fatto la sua assurda mossa. O ritira la disdetta dei contratti o noi scioperiamo".

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