Tutto sbagliato, tutto da rifare: almeno in base alle norme attuali, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, non potrà candidarsi alla segreteria regionale del Partito democratico. Sono sia lo statuto nazionale del partito sia quello regionale a porre ben due altolà all’idea, nata da poco, prima per gioco e poi fattasi seria, tanto da incassare anche il placet del governatore, Luciano D’Alfonso.
L’ARTICOLO 21
Nel primo, all’articolo 21 si legge esplicitamente: «Durante l’esercizio del loro mandato istituzionale non sono candidabili alla carica di segretario regionale: i presidenti di regione e dei Consigli regionali, gli assessori regionali, i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo di Regione e di Provincia», con quest’ultimo caso che esclude quindi Cialente. Del tutto simile, anzi ancora più esclusivo, l’articolo 24 dello statuto abruzzese, che allarga l’incandidabilità anche ai parlamentari eletti in questa regione. Se la candidatura dovesse rafforzarsi ulteriormente, si cercherebbe comunque di forzare la mano per ottenere una deroga. Come D’Alfonso ha già provato a fare per la conferma di Silvio Paolucci, segretario uscente, in questo caso in verità perdendo la partita dinanzi al numero 2 nazionale del partito Lorenzo Guerini, che ha escluso questa possibilità. Un altro papabile nominativo dell’ultim’ora è l’attuale capogruppo democrat in Consiglio regionale, carica non ricompresa tra quelle ineleggibili alla segreteria: Sandro Mariani, 32 anni, 30 in meno di Cialente, la stessa età che aveva Paolucci quando nel 2009 venne eletto segretario. Ma anche su questo nome, fedelissimo di D’Alfonso, ci sarà da dibattere. In linea generale tutti preferirebbero un giovane, a meno che un nome d’esperienza non metta tutti d’accordo. Più che sul dato anagrafico, comunque, lo scontro politico è sulle peculiarità che dovrà avere il nuovo segretario. Il presidente della Regione, che ha già occupato la poltrona di segretario quando era sindaco di Pescara, facendo le pulci all’allora governatore Ottaviano Del Turco, poi arrestato e dimissionario, vuole qualcuno che sia molto vicino a lui politicamente. Altri, invece, preferirebbero un segretario che certo dia una mano all’amministrazione regionale, ma che all’occorrenza faccia anche da pungolo e al presidente e alla Giunta.
D’ALFONSO
Ecco perché, per D’Alfonso, la conferma di Paolucci, suo assessore forte, sarebbe stata ideale. Ecco perché gli andrebbero bene anche Cialente o Mariani. Ecco perché, invece, non gli vanno troppo a genio gli altri possibili candidati giovani. Che sono l’attuale vice segretario vicario, Marco Rapino, l’altro vice segretario Alexandra Coppola o il presidente dell’assemblea regionale dei Giovani democratici Alessandro Marzoli.