La notizia arriva dopo molti mesi di tira e molla sui fondi per la rinascita
L’AQUILA La domanda ricorrente, mentre governatore, vicegovernatore, sindaco e senatrice scandivano – cifra per cifra – fondi e stanziamenti da adesso fino al 2018, era una sola: “Ma questi i soldi dove li trovano?”. Eppure è tutto vero, almeno a detta loro: «Per la ricostruzione dell'Aquila arriveranno oltre 6,2 miliardi di euro, risorse inserite nell’attuale legge di stabilità». È il vice presidente della Regione Giovanni Lolli il primo a dare il lieto annuncio alle persone riunite nell’aula consiliare del Comune: assessori, consiglieri di maggioranza e minoranza (ma non tutta), associazioni e battitori liberi. Questo mentre sul web rimbalza una nota dell’ufficio stampa del Senato a firma di Stefania Pezzopane (anche lei in sala), che i siti web locali fanno a gara a pubblicare per primi. Dopo mesi di polemiche sulle risorse a sostegno del cratere, l’annuncio suona come un tocco di bacchetta magica. I FONDI. I soldi saranno programmati nella prossima legge di stabilità: di questa somma, 5,1 miliardi saranno stanziati ex novo, gli altri 1,2 sono residui. «I soldi sono scritti in bilancio non sono anticipazioni. Abbiamo lavorato senza fare schiamazzi», spiega Lolli, «siamo stati classe dirigente anche quando non eravamo al governo della Regione e del Paese». La legge di stabilità stanzia 200 milioni per il 2015, 900 milioni per il 2016, 1 miliardo e 100 milioni per il 2017, 2 miliardi e 900 milioni per il 2018 e per gli anni che verranno. Ben 5 miliardi e 100 milioni a cui vanno aggiunti il miliardo e 129 milioni da stanziamenti pregressi ancora da assegnare. LA COPERTURA. A proposito della copertura, viene sottolineato che «è nei 36 miliardi di euro della legge di stabilità». Il vicepresidente annuncia che dal governo è arrivato l'ok per la lotta al superamento del rapporto deficit-Pil al 3 per cento per le spese di investimento nella ricostruzione». Si parla di 2,2 miliardi di competenze anticipabili con deliberazioni del Cipe. CABINA DI REGIA. Lolli ribadisce la richiesta di una cabina di regia a palazzo Chigi, già programmata dall'ex sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini, ora vice presidente del Csm, alla cui guida «auspichiamo ci sia la nostra senatrice». Proprio la Pezzopane coglie l’occasione per «ringraziare il presidente Renzi, insieme ai sottosegretari Luca Lotti e a Graziano Delrio, che hanno mantenuto gli impegni per L’Aquila, inserendo i finanziamenti direttamente nel testo, senza la necessità di ricorrere ad emendamenti. Fondi freschi freschi, che arriveranno a L’Aquila, a cui si sommano i precedenti due miliardi, che negli ultimi 18 mesi abbiamo portato a casa. Assurde e strumentali quelle prese di posizione del centrodestra e di qualche anima bella del Pd, che parlavano davvero in maniera ridicola di de profundis per L’Aquila». Soddisfatto il sindaco Massimo Cialente: «Finalmente potrò dire ai miei figli e ai giovani di questa città che la vedremo ricostruita», così come D’Alfonso: «Abbiamo ottenuto il primo elemento fondamentale che sono le risorse finanziarie, poi assesteremo il resto». ONNA E SAN GREGORIO. Il governatore parla anche della possibilità di destinare ai borghi di Onna e San Gregorio 100 milioni per mettere in piedi un modello di ricostruzione che «potremo esibire al mondo». Nel milleproroghe saranno inseriti dispositivi in favore dei precari a servizio della ricostruzione e indicazioni sulla governance. Entusiasta il deputato abruzzese Antonio Castricone: «Potremo dare una svolta definitiva alla ricostruzione post-sisma».
Renzi a L'Aquila entro novembre
«Renzi in un messaggio autografo mi ha detto che verrà entro novembre». Ancora una voltaè il governatore D’Alfonso ad annunciare un nuovo appuntamento nell’agenda del premier, dopo quelli cancellati a settembre. «Ho chiesto di scegliere i posti simbolo della ricostruzione come la questura», ha proseguito D'Alfonso, «ma anche come rivitalizzazione economica e in questo senso pensiamo alla Dompè». La visita del presidente del Consiglio servirà per un’attenta valutazione sullo stato dell’arte della ricostruzione. Sarà l’occasione per un riscontro degli impegni presi dal governo in materia di ricostruzione. Un’occasione per far chiarezza sulla governance e sul quadro normativo di riferimento, in relazione a quella che sarà la cabina di regia nella gestione dei cantieri nell’area del cratere.