La scoperta del progetto di palificazione di buona parte del centro di Pescara ha riacceso i riflettori sulla filovia e sull’intera mobilità cittadina. Per quanto riguarda Filò, domani il Comitato Via della Regione si riunirà per la terza volta e il comitato Oltre il gazebo-No filovia si augura «uno stop immediato dei lavori». «L'istruttoria sarà a cura degli uffici legali, proprio per verificare le criticità tecnico-giuridiche emerse a seguito delle recenti sentenze del Tar - spiega Loredana Di Paola -. I giudici, rigettando i nostri ricorsi, hanno sancito che il procedimento di screening di valutazione di impatto ambientale è in fase interlocutoria non conclusiva e per questo non impugnabile». In altre parole, le associazioni hanno impugnato un atto che non c’è ancora, e quindi le loro istanze non possono essere accolte. Ma se l’atto non c’è vuol dire che il progetto filovia è privo di Via, il cantiere non può proseguire. «Alla luce di ciò, dell’approssimazione che continua a regnare sovrana e delle note criticità mai risolte, ci auguriamo che sia posto allo studio un nuovo progetto, nell’ambito di un rinnovato piano urbano della mobilità, esteso a tutti i lotti ipotizzati, che preveda tracciati conformi e mezzi ecologici più piccoli, meglio instradabili sulle anguste arterie cittadine».
Un nuovo mezzo di trasporto pubblico di massa, dunque, adatto ad un nuovo piano traffico. E proprio di questo, e della necessità di coniugare le questioni della sostenibilità ambientale e delle esigenze del commercio e del traffico nell’ambito di un progetto più complessivo della viabilità, hanno parlato martedì pomeriggio il sindaco Alessandrini e i rappresentanti del Coordinamento cittadino di Forza Italia. «Abbiamo chiesto al sindaco - racconta l’ex assessore Guido Cerolini -, di istituire un tavolo tecnico con tutti gli attori protagonisti, per approfondire i nodi che attanagliano la mobilità cittadina e, in particolare, corso Vittorio Emanuele». L’obiettivo del tavolo è quello di trovare una sintesi sul tipo di quesito referendario da proporre. «Solo dopo una serie di incontri organizzeremo un referendum - conclude Cerolini -, il cui esito, ha assicurato Alessandrini, verrà fatto proprio dalla maggioranza».