PESCARA I comitati “Oltre il gazebo No filovia” e “ Utenti Strada Parco” hanno presentato, ieri mattina, la diffida inoltrata al Comitato di coordinamento regionale per la Valutazione di impatto ambientale con cui invita l’organismo a «confermare espressamente la sospensione dei lavori relativa» alla filovia Pescara-Montesilvano, «già disposta dallo stesso Comitato», il 23 ottobre del 2012 e l’11 settembre dell’anno scorso,in base a una legge del 2006. I due comitati ricordano che la norma in questione stabilisce: «Nel caso di opere ed interventi realizzati senza la previa sottoposizione alle fasi di verifica di assoggettabilità o di valutazione (...) l'autorità competente, valutata l'entità del pregiudizio ambientale arrecato e quello conseguente alla applicazione della sanzione, dispone la sospensione dei lavori e può disporre la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi e della situazione ambientale». «Nel merito», affermano in un documento congiunto i due comitati contrari alla realizzazione della filovia, «è incredibile che nessuno si sia fin qui domandato come sia stato possibile consentire di elettrificare un tracciato inadeguato dal punto di vista strutturale, persino inaccessibile per la presenza di diffuse barriere architettoniche che pullulano su marciapiedi palesemente non a norma. Paradossalmente, la direzione lavori ha autorizzato l'esecuzione di opere che hanno riguardato addirittura la prematura posa in opera di pensiline specchiate pronte all'uso, oggi malamente deturpate e danneggiate, a fare pessima mostra di sé per un servizio di trasporto fantasma. Come se in una costruzione civile, si montassero le finestre, complete di vetri, su un manufatto privo di fondazioni strutturali. Restano pure irrisolte le preoccupazioni legate all’impiego di un mezzo sovradimensionato nella struttura, insostenibile per gli alti costi di acquisto e di esercizio, che finirà per aumentare l’inquinamento atmosferico su un tracciato intersecato da diciannove incroci, tutti semaforizzati». A parere delle due associazioni, «è auspicabile che sia posto allo studio un nuovo progetto, nell’ambito di un rinnovato piano urbano della mobilità, esteso a tutti i lotti ipotizzati, che preveda tracciati conformi e mezzi ecologici più piccoli, meglio istradabili sulle anguste arterie cittadine».